Visioni

Che non significa che il caldo mi causa strani scherzi della vista (oh, beh, la mia vista fa schifo di suo, quindi forse non è che cambierebbe molto!), ma, semplicemente, che ultimamente mi sto vedendo un sacco di roba a cui avevo messo l’etichetta "Quando ho tempo, lo faccio." In verità, il tempo non è che proprio ci sia, ma, visto che sono in periodo studio, è la classica scusa per NON studiare, o per abbandonare le sudate carte, in giornate che sono sudate già di per sé.
Comunque, l’altro giorno, finalmente, sono riuscita a vedere Agorà, con mia sorella. Ammetto che credevo che il film non le sarebbe piaciuto; invece, ho scoperto che ha coinvolto molto ambedue e ci ha portato alle stesse conclusioni dottrinali e non.
Che io sia credente, credo ormai si sappia; che però non creda a tutto quello che la Chiesa ci propina è anche vero. Perciò mi ha fatto piacere vedere una ricostruzione storica che dà ad ognuno quel che merita: i cristiani hanno fatto un sacco di male, nei secoli e, ovviamente, l’essere umano che in generale è homo homini lupus non lascia correre e si lancia in guerre e battaglie che alla fine portano solo a morte e distruzione.
E’ stato così quando i pagani hanno deciso di rispondere al nemico, nonostante Ipazia lo sconsigliasse; è stato così anni dopo, quando gli ebrei, per ripicca, hanno assalito i cristiani. Ed è stato così perché i cristiani se lo sono meritati. E ci sono state le stragi perché, secondo i cristiani, dovevano vendicare le offese subite, portando a una serie di vendette che, alla fine, hanno solo tolto la vita a un sacco di gente.
Sì, questo film mi ha fatto tanta rabbia, proprio per la spaventosa realtà che ci mostra: il detto di Cristo porgi l’altra guancia, o comunque il più classico perdona non è stato ascoltato da nessuno, credente o meno, portando solo morte e distruzione.
A livello squisitamente artistico, ho semplicemente adorato l’attenzione che è stata posta ai particolari più diversi: dalla ricostruzione della biblioteca di Alessandria al fatto che i cristiani usassero il codice e non il rotolo di papiro, come i pagani; anche la scrittura usata nei codici era quella "giusta" (da notare che h fermato il video appositamente per controllare. Sì, sono malata). L’unica cosa diversa è la morte della protagonista, che nel film è stata soffocata,l mentre nella realtà viene fatta a pezzi e trucidata. Francamente, ho preferito questa versione, meno truculenta, anche perché la cosa non è stata nascosta, ma scritta in una nota, alla fine del film.
Sì, lo so che ‘sta cosa non frega a nessuno, ma il fatto che abbiano reso bene e storicamente attendibili anche elementi che alla maggior parte del mondo sono estranei (e di cui continuerà a non fregare niente), mi ha soddisfatta molto.

Dal LJ su Nodame Cantabile, qualche giorno fa, ho scoperto che finalmente hanno subbato il primo dei due film finali (quello di dicembre) e, ovviamente, non ho resistito dal vederlo. Un commento? Brutto. Oh, certo, Nodame è sempre la solita: le scene in cui appare lei sono sempre fantastiche e mi sono comunque rotolata dalle risate; anche il manga è stato abbastanza rispettato, nonostante alcune modifiche.
Cosa c’è che non va, allora?
Non va che di un’ora e mezzo di film, si potevano fare solo 40 minuti. Perché, la parte finale prende tutto il concerto di Chiaki, con l’orchestra; e se da una parte è piacevole sentire i brani proposti, dall’altra non stiamo a un concerto, è un film, che dovrebbe avere una trama e andare avanti. Anche il fatto che a metà film ci son i ricordi di Stresemann (che è un po’ il narratore della storia, cosa che di per sé mi ha dato sui nervi, perché gli conferisce un ruolo che non ha) circa l’ultima puntata del dorama. E siccome quel pezzo conteneva altri ricordi dei personaggi, abbiamo assistito a venti minuti di ricordi di ricordi di ricordi che non sono serviti a nulla. Alla fine del film, quindi, poco o nulla è stato detto, a parte che la Marlet Orchestra, grazie a Chiaki, funziona. Tutto è rimandato al prossimo film e mi chiedo a ‘sto punto quanto taglieranno, per far entrare tutto, e quanto modificheranno.

Dopo mesi e mesi di stasi, ho terminato di vedere il primo dorama koreano che mi sia mai capitato di vedere: Oh Dal Ja’s Spring, la cui protagonista è una donna di 33 anni che non riesce a trovare un uomo e che, per una serie di motivi, trova invece un fidanzato in affitto di ben sei anni meno di lei.
Nonostante la lentezza della visione, mi è piaciuto molto: lei è buffissima, con tutti i film e i guai che crea, e lui è tenerissimo. E poi è fatto bene, senza vuoti o polpettoni, come i dorama a volte sanno essere.
Il problema vero di questa serie, per me è stato il coreano. A differenza del giapponese, a cui ormai ho fatto l’orecchio, questa lingua per me è del tutto nuova e, credetemi, sentire qualcosa e non capirlo è difficile. Inoltre, come se non bastasse, le puntate durano più di un’ora, contro i 45 minuti giapponesi. °_° Sì, per quanto mi piacesse, era un trauma!
Ho deciso; con i dorama coreani, per un po’, ho chiuso! XD

Giusto per tornare alla filmografia occidentale, dopo più di dieci anni dalla messa in onda, mi sono vista Un giorno per caso. Non perché del film me ne fregasse niente, quanto per un puro caso di studio che avevo da tempo in mente di fare, dato che la mia storia ha appunto lo stesso titolo.
Bene, posso assicurarvi che, non solo non c’entrano niente, ma la mia storia ha più diritto di avere quel titolo del film, visto che non c’entra niente. O meglio: c’entra, ma molto meno.
A livello di trama, comunque, è stato una delusione: la trama è scontatissima, loro due sono dei cretini, che ci mettono dieci minuti per scambiarsi un cavolo di bacio e hanno due figli che avrei ucciso dopo tre secondi. Insomma, un chiaro inno al non avere figli! O_O

Tra gli anime, invece, finalmente mi sono finita anche Kobato – in inglese, perché se aspetto che finiscano in italiano divento prima nonna! Nonostante mi sia piaciuto tantissimo, mi spiace che sia finito: adoro Kobato, nella sua imbranataggine e dolcezza. Appartiene un po’ al filone di quei manga delle CLAMP dove la protagonista è dolce e diabetica, combinaguai e di buon cuore, ma va beh, in fondo e amo anche per questo! <3 La storia, almeno nel manga, si sta evolvendo e stiamo conoscendo sempre nuove cose sul passato dei protagonisti; l’anime è più leggero, ci sono domande con risposte diverse, altre non ci sono proprio, ma mi ha fatto avvicinare al manga, perciò niente da dire.

Se tutto va bene – cioè se non mi suicido/distruggo il computer prima – , tra un po’ mi finisco anche Genji Monogatari, ossia la trasposizione animata del classico della letteratura giapponese omonimo – che sto leggendo, anche se a ritmi lentissimi, cosa rarissima, per quanto mi riguarda – e, sebbene finora si sia dimostrato abbastanza fedele, mi sta facendo venire i nervi: i ritmi sono più lenti di quelli del libro (che è tutto dire) e, in aggiunta, anche i sub non aiutano a sopportare tutto questo, perché ci sono serissimi problemi di punteggiatura.
E poi, cavolo, anche a livello di storia (e questa è una considerazione che faccio anche riferendomi al romanzo, quindi): come, come si fa ad amare uno come Genji che è un puttaniere di quelli mai visti, che cambia amore come cambia il vento e lascia figli a destra e a manca? Avrei voluto proprio vederlo, ‘sto Kami sceso in Terra, per vedere per quale motivo tutte lo amassero! Manco fosse l’erede al trono, poi!
A luglio, invece, tocca a Full Metal Alchemist – Brotherhood. In realtà, mi sono spoilerata proprio due giorni fa l’ultimo capitolo del manga, ma siccome, per rovinarmi la sorpresa, ho visto solo due cose che mi interessava sapere, è come se non sapessi nulla. Perciò non vedo l’ora! *_*

Seriamente, mi chiedo quanto questo periodo di full immersion durerà, visto che sono alquanto a periodi e ci sono mesi in cui non tocco una serie. Bah, poco male: almeno il mio HD ringrazia che lo sto liberando!

2 Risposte a “Visioni”

  1. Sì, avevo visto che era la versione TV, ma non pensavo ci fossero così tante differenze!
    Grazie per la notizia! Ovviamente, prenderò anche quella quando uscirà! *_* Non ho alcuna fretta! *_*

  2. Una nota veloce riguardo a Nodame Cantabile: la versione sottotitolata che gira è la broadcast version, mandata in onda dalla Fuji TV il 17 aprile – quando il secondo film è uscito nelle sale – a scopi promozionali. Mi è arrivato da poco il dvd del primo film – la versione proiettata al cinema – ed è diverso (non voglio anticiparti troppo, ma credo di poterti dire che tutta la parte riguardante i ricordi di Stresemann non è presente).
    Pare che il team SARS sottotitolerà anche quella, ma bisogna concedergli un po' di tempo, visto che DVD e BlueRay sono in commercio solo dallo scorso 4 giugno.

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