Watashi wa gakusei desu. Mou ichido!

È da parecchio ormai che mi gira in testa l’idea di staccarmi da Splinder e di migrare ad un’altra piattaforma, ma alla fine non l’ho mai fatto. I motivi, a dire il vero, sono tanti: perché ci tengo a questo blog – che ha la bellezza di sei anni e mezzo… praticamente, sarebbe già un bimbo di scuola elementare! XD – , perché, devo ammetterlo, non voglio togliere questo bellissimo template (che è poi il problema più consistente: insomma, tutte le piattaforme permettono di importare gli archivi, quindi non ci sarebbe neanche il problema dei vecchi post!), perché, insomma, sono affezionata a tutto il "pacchetto".
Tuttavia, da qualche giorno ho saputo che Splinder, forse, chiuderà i battenti. Ora, non so se crederci perché educazione vorrebbe che, se dovessero optare per una simile scelta, dovrebbero avvisare per mail gli utenti almeno un po’ di tempo prima, in modo che ognuno possa trovare la soluzione migliore; tuttavia, siccome ormai non mi stupisce più nulla – e, soprattutto, le copie di back up non hanno mai fatto male a nessuno – eccomi qui, a fare backup e a postare due post identici su piattaforme diverse (perché va bene il backup, ma farlo cinquemila volte mi fa venire un po’ il nervoso!).

Se qualcuno si sta chiedendo se sono qui solo per annunciare il possibile trasferimento di questo blog in qualche altro remoto angolo del web, beh, si sbaglia di grosso. Non so se qualcuno se lo ricorderà ancora, ma io stranamente pochi giorni fa allietai il mondo con la notizia che mi sono iscritta alla Scuola di Paleografia e Diplomatica dell’archivio di Stato di Bari.
Bene, martedì c’è stata la prima lezione.
Ora, so che molti non capiranno il motivo per cui una laureata, che ha appena finito di studiare, e che in teoria non dovrebbe voler più aprire un libro per mesi se non addirittura anni, dovrebbe frequentare una scuola per le cui materie principali è anche esonerata perché le conosce perfettamente. E, credetemi, non è un’accusa, perché gli stessi professori, quando ci hanno viste, hanno commentato con un "Ma voi che state a fare qua?"
Ora, io la penso come voi e come loro.
E, se posso e soprattutto se vedo che le lezioni sono davvero delle fotocopie, io non esiterò a sfruttare l’esonero, almeno per qualche materia.
Però, cavolo, qui ci sono anche materie per cui io non ho un esonero e che voglio studiare, altre che ho fatto talmente poco e male all’uni che mi piacerebbe farle meglio, altre che vorrei semplicemente ripetere. Quindi no, non sono pentita della mia scelta – e, in caso me ne pentissi, potrei comunque smettere di frequentarla quando voglio.
E, poi, diciamocelo: sarò masochista, sarò strana, sarò quello che vi pare, ma a me piace l’idea di andare a scuola. Se mi pagassero per studiare, io lo farei. Perché a me piace non solo imparare, ma proprio il clima che si respira in una classe, le amicizie che nascono, lo stare tra i banchi, mentre i professori spiegano, il prendere appunti… lasciare l’uni per me è stato un trauma e sono felice di rivivere l’esperienza almeno lì.

Martedì sarà l’ultima lezione del primo livello del corso di giapponese che sto seguendo a Momiji con Stefania. Mi fa strano pensare che siano passate già otto lezioni da quel primo giorno in cui, senza sapere un’acca di hiraga e katakana, ci presentammo lì.
Ora, non capisco come la gente, dopo otto misere lezioni, possa dirmi, quando vede dei giapponesi: "Perché non ti fermi a parlare con loro per allenarti?", come se il fatto stesso che frequenti un corso dovrebbe implicare la conoscenza immediata della lingua.
Non che cose non ne abbiamo imparate, eh: adesso, finalmente, come i bimbi dell’asilo, posso leggere testi in katakana e hiragana – anche se ancora un po’ a rilento – di cui non è detto che capisca il contenuto, ma va beh, per quello ci stiamo attrezzando. XD Però, dai, almeno conosco i numeri, so creare una frase minima per presentarmi, dire cosa faccio, dove vivo… tutto rigorosamente con il verbo essere (infatti la traduzione del titolo è: "Io sono uno studente. Ancora una volta).
Cosa dite? Vi sembra di sentire una ragazzina alle sue prime lezioni d’inglese o francese? Sì, avete visto giusto: è la stessa, identica cosa. Con la differenza che qui, dal prossimo corso, ci saranno i kanji. E, detto tra noi, non vedo l’ora! *_*

2 Risposte a “Watashi wa gakusei desu. Mou ichido!”

  1. Sì, anche io sono riuscita a trasferire anche il template, anche se non mi ha saltato le categorie e gli amici. Dovrei rimetterli, ma boh, alla fine non so se mi conviene passare a iobloggo, oppure darmi a WordPress, comodo anche nel caso un giorno volessi passare a un sito tutto mio.
    Ma, tra l'altro, una cosa è parlare una lingua, un'altra aiutare con la grammatica: conosco tanta gente che, dopo essere stata all'estero, sa parlare perfettamente la lingua, ma non sa neanche dove abitano le regole di grammatica! XD

  2. A me chiedevano sempre se sapevo abbastanza lo spagnolo da poter aiutare una loro amica con i compiti. Considera che avevo 9 anni ma pensavano che avere la mamma argentina potesse davvero rendermi spagnola a tutto tondo.

    P.s. io ho trasferito su iobloggo anche il template x) ed è identico paro paro u.u

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