Le avventure di una laureanda [Parte Terza: folia collettiva

Scena 1:
Luogo: biblioteca nazionale di Bari.
Due ragazze – nello specifico, io e Tania – sono intente ad analizzare i libri che hanno preso in consultazione, per vedere se possono essere utili per le loro tesi di laurea.
“Questo libro lo voglio!” urla una delle due, gli occhi brillanti dalla gioia (chi sia non è importante; le parti sono interscambiabili) “Però non lo danno in prestito! Come devo fare?”
“Fotocopie?”
“No, mi serve tutto!”
“Hai visto nell’opac dell’università e in altre biblioteche del Polo Terra di Bari?”
“No.”
Le due amiche si buttano nella ricerca del fantomatico libro; a volte, la ricerca dà buoni risultati; altre volte no.
“Mi sa che me lo compro! Mi serve troppo questo libro!”

Scena 2: una libreria a caso tra Feltrinelli e Laterza (dato che la medesima scena si è svolta in ambedue i luoghi).
“Bellissimo questo libro! Mi serve troppo per la tesi!” urla una delle due, gli occhi brillanti dalla gioia.
“Quanto costa?”
“Eh, non tanto… quasi quasi lo prendo: è nuovo, nelle biblioteche non si trova, o se c’è non è in prestito…”
Moltiplicate questo discorso per almeno dieci libri.

Scena 3: via Sparano, in pieno centro, a Bari.
“Certo che quel libro è fantastico! Devo assolutamente prenderlo!” dice una delle due, gli occhi brillanti dalla gioia. “Domani torno a comprarlo, sicuro!
“Io vengo la prossima settimana, invece. Anche se non vorrei che lo vendono prima e poi devo perdere tempo a riordinarlo…”

“Tania?
“Sì?”
“Ti rendi conto che stiamo sbavando dietro due libri per la tesi neanche stessimo parlando di un abito, di un gioiello e simili?”
“Veramente io per quelle cose non faccio così…”
“Neanche io!”

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