Dolore e disgusto

In questo post avrei tanto voluto lamentarmi per le nostre segreterie che, a meno di una settimana dall'inizio delle sedute di laurea, non ci ha ancora comunicato date e correlatori. Avrei voluto parlare di Sherlock, il telefilm della BBC che finalmente mi sono vista e che mi ha letteralmente fatto impazzire. Avrei voluto parlare di tante cose, ma, ognuna di queste mi è sembrata del tutto futile in confronto a quello che sta avvenendo in Giappone.
Tutto il mio disprezzo va a coloro che su Fb e in altri luoghi continuano a dire che il Giappone se l'è meritato per non so quale motivo (che francamente non mi interessa) o che comunque non gliene frega niente.
E no, non parlo così perché amo il Giappone, perché lì c'è gente che conosco, altra che, a furia di vedere naime e dorama, di ascoltare canzoni, di leggere manga, sono un po' parte della mia famiglia. Cioè, anche. Non nego di aver cercato, in line, informazioni su chi conosco almeno di nome, per sapere se stanno bene, e di aver tirato un sospiro di sollievo sapendolo o di aver provato dolore, nel non sapere ancora se quela persona è salva, oppure no. Non nego che, mentre leggo un manga, continuo a chiedermi che fine abbiano fatto, quei luoghi, che cosa faranno adesso i giapponesi. Non posso e non voglio negare di avere un rapporto particolare con quella terra, che tutto questo mi ha sconvolto più degli altri terremoti (e non solo perché, in fondo, il sisma è stato il minore dei mali, a quello per cui erano preparati).
Però un essere umano è un essere umano. Una persona che è morta ad Haiti è uguale a quella che è morta a Sendai. Il dolore che prova un familiare lì, è uguale a quello che ha provato la gente de l'Aquila. E io, da essere umano, da persona dotata di cuore e sentimenti,m ho provato tristezza, dolore e sconvolgimento per gli uni e per tutti gli altri.
Come, come si può dire, no, lontanamente pensare una cosa del genere, quando si parla di milioni di persone senza più una casa, di migliaia di morti, di radiazioni che – è inutile girarci intorno – potrebbero arrivare fino a noi? Gli esseri umani fanno davvero così schifo da non rendersi conto che la persona che adesso sta male, sta morendo, sta soffrendo, è un proprio simile?
Mi disgusta che gente simile possa essere considerata umana. Mi disgusta essere uguale a lei. Mi disgusta che persone simili esistano.

Una risposta a “Dolore e disgusto”

  1. Leggo questo post solo ora e sono letteralmente basita.
    Davvero ci sono persone che pensano che il Giappone se lo sia meritato?
    E perchè poi?
    Perchè loro hanno le centrali?
    O perchè, forse, c'è una forma di invidia nei confronti di un popolo così meraviglioso, perfettamente organizzato e onesto, incredibilmente dignitoso?
    Vabbè, ma anche io sono di parte ^_^

    Aerie

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