Storia della scienza

Più ci penso, più mi rendo conto che io sono troppo razionale e che se pensassi di meno e agissi più di istinto, le cose mi andrebbero molto meglio e che sicuramente avrei meno rimpianti. O, forse, anche se le cose fossero andate male, adesso potrei almeno dire di aver detto tutto quello che pensavo.

Mi rendo conto che per molti di voi il fatto che mi reputi troppo razionale possa sembrare una cosa strana, eppure è così e non sono io a dirlo, ma è un giudizio di altri. E il bello, è che questo non succede soltanto nei rapporti interpersonali, ma anche in tante altre cose. Come per esempio gli esami.

Mi pare di non avervi mai raccontato come si svolge il mio esame tipo (solo quello di diplomatica, ma soltanto per descrivere la stranezza del prof, ma non le mie ^^). Ebbene, i miei esami sono sempre qualcosa di molto divertente e devo ammettere che la cosa mi fa piacere. Insomma, non mi importa di prendere 30 o meno, la cosa che mi porta a dire che un esame è bello o meno, è direttamente proporzionale al divertimento che io provo nel farlo (e i prof, nel farmelo fare). Non mi interessa fare figuracce, ma poterci ridere su con gli amici e poterlo ricordare proprio perché si tratta di qualcosa di divertente. Lo so, è un ragionamento strano, ma vi assicuro che è così.

Oggi ho saputo che a storia della scienza, ieri, ho preso 25. Naturalmente, non mi sono certo sognata di rifiutarlo, non dopo aver risposto a domande assurde come quelle che ci sono state proposte. Fortunatamente, c’erano anche domande del libro, altrimenti..

Ma andiamo con ordine.. Ieri mattina dunque, alle 8.45 ero già all’ateneo alla ricerca dei miei amici, con cui avrei fatto la prova alle 9.30. Mi giro mezzo ateneo e finalmente li trovo, mentre cercano di indovinare che domande ci avrebbero fatto e come sarebbe andata a finire. E tra un Newton rimasto orfano e un piano cartesiano e l’altro, sono arrivate le 9.20. In tutta fretta ci dirigiamo verso l’aula IV, dove cerchiamo di disporci in modo strategico, due avanti e due dietro, per poterci, nel caso suggerire qualcosa.

9.45, ecco che un prof entra in classe. Era ora! ci diciamo, si comincia. E invece no, c’è qualcosa che non va, quel porf ha un’aria… insomma, non l’abbiamo mai visto in vita nostra! Lui ci guarda e fa: "tutti qui per psicologia?" Noi: "veramente abbiamo l’esame di storia della scienza…" Lui ci guarda, guarda i poveri sfigati che erano con lui (cosa ci fa psicologia a lettere, lo devo ancora capire, se quella è una materia che seguono quelli del terzo piano!), poi fa: "avevo una lezione…" Cavoli tuoi, pensiamo, siamo una settantina di persone, per te e i tuoi 20 studenti non ci muoviamo mica! E il prof, rendendosi conto che se avesse parlato, avrebbe ricevuto qualcosa appresso, ha preferito uscire e chiedere a Giovanni un luogo dove poter portare i suoi studenti (oddio, li capisco benissimo, noi di archivistico subiamo di solito la stessa sorte.. ma per una volta, sono stata io dall’altra parte!).

Finalmente, alle 10, il famigerato prof con due baldi assistenti (un baldo e una signora di cui parlerò più in là) si degnano di arrivare. Non si sognano neanche di dividerci (visto che altri banchi liberi c’erano), ma ci lasciano tutti ammucchiati, uno accanto all’altro, e ci distribuiscono i fogli, con queste parole: "mi raccomando, tempo massimo 30 minuti, oltre i quali si consegna. Non sono ammessi ripensamenti, quindi, rispondete solo se siete convinti, le risposte corrette non saranno ammesse" e, dulcis in fundo "rispondete a tutto, una risposta non data è come una risposta sbagliata. Quindi, rispondete a tutto, anche se non lo sapete, chissà, forse indovinate!"

Ora, mi arriva il foglio davanti. E cosa faccio? prendo la matita, leggo le risposte e le domande e, decidendo all’improvviso di ascoltare alla lettera  i consigli dell’assistente, senza pensarci neanche due volte, in cinque nanosecondi rispondo a tutte e venti le domande.  Dopodicché, passo i restanti 29 minuti e 59 secondi a rileggere l’elaborato e a cercare di vedere se, quelle che non sapevo e a cui avevo risposto effettivamente a cavolo, potevo dedurle dal ragionamento e persino – ecco la liceo classica mode on – dalla derivazione greca, oltre che a far copiare a uno che si è praticamente girato e si  messo a leggere tutte le risposte.

Ora a parte le battutine che il prof e l’assistente si lanciavano sulla nostra capacità o meno di copiare (che faceva schifo persino a me che ero tra gli studenti) e la presunta relazione che ci fosse tra i due (cosa che ho saputo dopo, ma che si nota benissimo dagli atteggiamenti dei due nei confronti l’uno dell’altro… ok, non divaghiamo ^^), il compito è stato consegnato in perfetto orario, con gioia dei prof, che non sono stati costretti a strapparcelo di mano e nostra, perché finalmente quella mezz’ora di colossale farsa, con copia copia generale e di baci alla fortuna era finita.

E a quel punto, arriva Leo, il mio amico che aveva copiato da me: "Raga’, io ringrazio Nunzia che mi ha fatto copiare!" Ma che ringrazi? Io ho fatto letteralmente a quella che mi stava più simpatica e solo alcune ho tentato di ragionarci su (e tre o quattro che sapevo)! Lo giuro!!! non voglio responsabilità! E lui, tranquillo: "meglio di niente!" Tralasciamo, va…

Ma il bello non è ancora arrivato. Dunque, verbalizzazione -e controllo di superamento o meno- oggi. Aspetto una mia amica, per andarci insieme e nel frattempo incontro un’altra ragazza, che aveva già verbalizzato, con cui inizio a confrontare le risposte.

Oddio, tutte quelle di cui ero certa, erano sbagliate! Panicoooo!! Soprattutto una mi ha lasciato perplessa: la domanda chiedeva chi fosse il primo ad aver vivisezionato le cerve. Tra le tre opzioni, c’erano Harvey e Leonardo (premettiamo che sul libro sta cosa non c’era). Ora, un mio amico che fece l’esame tempo fa, aveva risposto Leonardo, e anche io ne ero sicura, invece poi scoprimmo che era Harvey. Leonardo aveva sezionato solo uomini non animali. Così io ero andata a colpo sicuro. E invece a questa mia amica, aveva corretto Leonardo. Ma come? faccio io, impossibile! Ma la cosa bellissima è stata la risposta dell’assistente: alcune hanno una doppia opzione possibile… beh, e che vuol dire? che scegli a cazzo quando dare una giusta e l’altra sbagliata? La cosa stava degenerando e io volevo solo tornare a casa fregandomene altamente del compito.

Ci siamo, arriva Simona, andiamo a vedere il compito. 25. E qui iniziano le comiche: non solo a me aveva lasciato giusto Harvey (fanno proprio a cazzo, allora! ho pensato), ma quelle che ho sbagliato erano tutte e ripeto tutte quelle che avevo azzeccato quando avevo risposto istintivamente e che poi, come la cretina, ragionando avevo modificato.

Dopo essermi sparata una ventina di parolacce a bassa voce decido di accettare. E qui, che troviamo il non plus ultra della mia capacità di raziocinio.

Ora, dovete sapere che storia della scienza è un 4+4, ossia il voto è farà media con quello che prenderò quando farò o filosofia medievale, o filosofia moderna, a scelta. Quindi NON dovevo verbalizzare niente. Mentre quelli che erano con me, DOVEVANO verbalizzare. E io, NATURALMENTE, cosa potevo fare? Ma naturalmente, dimenticarmene e verbalizzare anche io!

Quella poveretta aveva già scritto tutto sul verbale (e io l’avevo pure firmato!!!) e stava scrivendo sul libretto, quando vengo folgorata (e meno male!!) dalla verità. Cavolo!

La scena, al rallentatore.
Io spiego la cosa.
Quella alza lo sguardo e fa: "E non me lo poteva dire prima?!"
E io: "L’ho dimenticato!" Idiota, certo che te lo dicevo prima, altrimenti! Scema sì, ma non fino a sto punto!
Lei mi guarda con commiserazione e fa: "le devo dare una copia dello statino che poi consegnerà al professore dell’altra materia" con il tono che si usa con i bambini piccoli. Lo so che mi devi dare lo statino, me ne ero solo dimenticata! Ma quella mi rispiega tutto il procedimento.
Va beh, ho fatto tanti danni, facciamola finire.
Finisce, mi fa la fotocopia dello statino e mi congeda: "Mi raccomando, si ricordi che deve consegnare lo statino quando fa il prossimo esame..!" E ricomincia a spigare tutto quanto! Ebbasta!!! Ho capito!!! Non sono scema!
Va beh, lo ammetto, me la sono andata a cercare!

Esco, semidistrutta psicologicamente e guardo in faccia le altre. Hanno visto e sentito tutto e praticamente mi scoppiano a ridere in faccia. "Sei sempre la solita!" mi dicono, e in effetti hanno ragionissimo! Come si fa ad essere così.. così… lasciamo perdere, è meglio -_-"

Ok, lo ammetto, questo esempio è davvero l’esempio più alto della mia sovraumana intelligenza e razionalità, ma.. cosa dire? Qualche piccolo errore può capitare a tutti.. no? XDDD

OK, ho capito, per stasera a pianto! ^^"

3 Risposte a “Storia della scienza”

  1. Io le crocette le adoro… Le amo da morire… Dò il meglio con le crocette! Almeno posso andare a logica se non so le cose a memoria… certo però in un esame letterario anche io le detesterei…

  2. INfatti sono fiera di quel voto anche perchè il libro l’ho solo letto, come si legge un libro di narrativa qualsiasi, visto che sapevo come sarebbe andata a finire! XDDD

  3. XD eh, coraggio, nel dopoesame tutto è possibile! Comunque guarda, non esiste logica per la correzione dei compiti a crocette: sono la quintessenza della legge del caos. Per questo li odio: puoi studiare fino ad ammazzarti, è sicuro che almeno una ne sbaglierai. Perchè la domanda è messa in modo ambiguo, perchè di tuo avresti fatto un discorso piuttosto che un altro, perchè l’argomento della domanda è troppo vago o troppo selettivo…

    Odio le crocette. Se fossi professoressa, le bandirei! (Ecco un altro motivo per cui gli studenti mi odierebbero). Tanto iù che alla fine si premia non chi più sa, ma chi meglio copia…

    By un’altra che ha preso 25 nel suo unico (per fortuna) esame scritto a crocette (che sia un destino? XD)

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