Riordino

Ieri sera mi sono fermata davanti alla mia libreria, l’ho guardata, ho scosso la testa e ho detto: no, qui urge qualche cambiamento.

In verità è da un po’ che ci pensavo: ormai la mia libreria era davvero stracolma e l’altro scaffale, di compensato, e quindi non esattamente idoneo a contenere troppa roba, era troppo pieno di libri di scuola che uso ancora all’uni, o che usa mia sorella, oppure di cartoni pieni di cose praticamente inutili e aveva iniziato a scricchiolare paurosamente.

Così stamattina, in un impeto di follia, ho deciso di riordinare un po’ i miei scaffali: da quelo di legno, ho tolto tutti i libri scolastici e li ho portat in soffitta, dove ci sono altri cinque scaffali come quello che ho in camera (doveva usarli mio cugino per un negozio che poi non ha più aperto e li ha lasciati a noi) e dalla libreria ho tolto la sezione manga e l’ho spostata lì. Là dove vi erano i manga, dunque, si era liberato un ripiano. Cosìcchè, ho deciso di dividere i libri che erano negli altri 4 scaffali della libreria e di utilizzare anche lo spazio prmai rimasto libero.

Detto così, sembra una cosa abbastanza normale, e infatti lo sarebbe, se io non avessi una mia picocla concezione del riordino dei miei libri: non si tratta infatti di togliere dagli scaffali SOLO i libri che saranno riposti in altre parti. No, troppo semplice. Io ho la intelligente abtiudine di togliere TUTTi i libri INSIEME e riordinarli in modo diverso, cercando un nuovo metodo per dividerli.

Ne consegue, dunque, che la mia stanza si riempie di libri sparsi sul pavimento, sul letto, sulla scrivania, in un ordine che per me sembra chiaro e trasparente, ma che non è sempre capito dagli altri abitanti della mia casa. Sarà forse per questo che mia madre quando sente la parola riordino provenire dalla mia bocca, si spaventa e si mette le mani nei capelli? ^^

Fortunatamente, questi momenti folli non mi capitano spesso. Di solito, sì, sono ordinata con la mia roba, ma mai così maniaca. A volte, invece, sento il bisogno qasi fisico di buttare tutto all’aria e rordinare, siano libri o altro (e spesso li rimetto nello stesso identico posto in cui erano prima).

Non si tratta di bisogno di mettere ordine dove non c’è. Credo si tratti più che altro di una forma di "fare qualcosa per non pensare". Un po’ come quelle donne che puliscono casa quando hanno una delusione d’amore o simili. Per me, mettere in ordine è come un cambiare qualcosa, o meglio tentare. Vi ricordate il post sul Panta Rei? Beh, credo che questo sia una specie di valvola di sfogo. Una piccola rivoluzione, all’interno della mia stanza, del mio armadio in attesa di una rivoluzione a livello più personale. Ma anche un modo per non pensare, almeno per qualche minuto. In effetti, stamattina, non sono riuscita a concentrarmi molto nello studio. La mia mente volava via e i pensieri si susseguivano uno dietro l’altro. Sono rimasta la bellezza di 15 minuti su una minuscola frasetta che non riuscivo a capire. E Poi, l’illuminazione, la decisione di rivoltare mezza camera per riordinare un po’. Una sorta di cambiamento in breve, un agire che mi permetta di non soffermarmi a pensare ai cambiamenti che invece vorrei avvengano.

O forse semplicemente mi sto facendo dei nodi mentali inutili e avevo voglia di fare altro e non studiare storia. No, non credo. Mi conosco troppo bene.

Adesso tutto pare in ordine, almeno nelle mie librerie, anche se mi sono rimasti in un ripiano mezzo vuoto dei libri che insieme non c’entrano assolutamente niente. Fa nulla, sicuramente in un altro impeto di follia, troverò posto anche per loro! ^^