Oggi alcune persone hanno accusato i miei post di essere offensivi verso loro stessi e di ledere la privacy loro e di chi è nominato nello stesso.
Allora, siccome io non sono una pettegola, vorrei chiarire un po’ di punti.
Innanzi tutto, quando io critico qualcuno, non so se avete notato, ma della persona incriminata, non appare mai, e sottolineo MAI, il nome. Nel post successivo, potreste anche trovarla nominata, ma non avendolo fatto nel primo, nessuno potrebbe dire che si tratta della stessa persona. Soltanto chi ci conosce..
La seconda cosa che vorrei far notare è che io non sto sbandierando ai quattro venti niente: io parlo della MIA vita, che si intreccia a quella degli altri. Sono solo le esperienze che mi vedono chiamata in causa che descrivo. Non ho mai scritto: ehi, lo sapete, la mia amica ha tradito il suo ragazzo, se la cosa non mi tocca, o non mi porta a qualche riflessione particolare (e, ripeto, senza mai dire: Lucia ha fatto questo..).
Inoltre, questo blog è on line e tutti possono leggerlo. Persone che mi conoscono e persone con cui intrattengo amicizie virtuali e altre che non conosco neanche. Chiunque. Persone che, tra i meandri della rete, frequentano tanti altri blog migliori e più interessanti di questo, e sicuramente non stanno a farsi troppi problemi per il semplice post di una di tante utenti di Splinder che neanche conoscono. Scrivendo on line, non credo di spifferare niente a nessuno, semplicemente perchè la persona interessata può andare semplicemente a leggere. Non è esattamente uguale al: lo hai detto tutti, tranne che a me!
Tengo inoltre a precisare che, finchè non uso nomi (qualcuno l’ho fatto, è vero, ma sono persone che comunque conoscono l’esistenza di questo blog e possono venire a leggere quando vogliono. E comunque, qualora parlassi male di loro, il nome verrebbe comunque evitato, come è accaduto altre volte, ma questo, ovviamente, lo sa solo la persona direttamente interessata) e quindi non mi si può venire a dire che ho sputtanato (scusate la parolaccia) una persona, io posso scrivere quel che mi pare qui sopra. E’ un diario on line e fino a prova contraria, uno sul diario può scriverci che cavolo vuole.
Mi si potrebbe obiettare che a differenza dei diari segreti questo è pubblicissimo. Ma a questo punto ricordo che anche l’identità delle persone coinvolte negativamente è segreta. Senza contare che, raccontando le proprie esperienze agli altri, qualcuno potrebbe spiegarmi in cosa sbaglio io, oppure raccontare la sua, di esperienza in una sorta di "coraggio, ci sono passata anche io", facendomi sentire meno sola. E’ a questo che serve un blog, no?
Sono veramente delusa dal fatto che, nonostante spieghi (e non una volta sola) a certe persone non solo che non parlo male di loro, ma addirittura che hanno frainteso la cosa, queste non capiscano e continuano impeterrite a credere quello che vogliono loro. Come sono anche stufa che questo dimostri che, non solo sono di coccio, ma non vogliono capire come mi senta io. Che se io scrivo, vuol dire che sto male. E sto male perchè sono una persona con sentimenti e con un cuore e non, come pensano loro, una povera deficiente che sa fare solo la scema.
Quindi, come mi disse giustamente Lan una volta, la diplomazia non serve con certa gente e io voglio mettere in chiaro una cosa: qua scemi non ne stanno e non parlo male di nessuno di cui è stato fatto esplicito nome. Anzi. Non parlo male di nessuno e basta, visto che mi limito a descrivere un avvenimento che mi è accaduto. E come qui, anche nella realtà. Se uno invece lo crede, forse qualcosa da nascondere la ha veramente. E non è un problema mio.
E chi vuol intendere, intenda.
Senza fare nomi, ovviamente.
Mh, vedo che hai avuto problemi… mi dispiace… ribadisco quello che ti ho detto l’altra volta, però: se qualcuno ti fa un torto, mi sembra la cosa più corretta farglielo notare. A che cosa serve sopportare in silenzio? Non è così che si porta avanti un’amicizia. Se l’altro non l’ha fatto apposta, o non si è accorto di averti fatto del male, o se – ancora – è pentito, allora non se la prenderà se glielo fai notare. Se ha abbastanza obiettività, si farà un esame di coscienza. Se invece se la prende, pazienza, ma almeno sei stata corretta verso di lui nel mostrargli comunque il tuo cuore (cosa che io mi aspetto da un amico).
Per il resto posso dirti che mi sei sembrata comunque una persona discreta. Io, forse, non avrei resistito tanto alla tentazione di fare nomi…