Lunedì ho un esame di storia della scienza e della tecnica e non ho fatto praticamente nulla.
E non è una battuta o una frase di immodestia, ma la pura verità. Ho semplicemente letto, e neanche tutto a dire il vero, il libro che ci hanno assegnato. E, tra l’altro, non ho seguito una sola lezione, per colpa dell’accavallamento degli orari. E vi posso assicurare che di questo, non me ne frega assolutamente nulla. Che prenda 18 o che prenda 30 e lode, non me ne importa un fico secco.
Vi assicuro, non sono impazzita tutt’ad un tratto. Il fatto è che, tutti quelli che l’hanno già fatto mi hanno consigliato caldamente di non aprirlo neanche il libro, visto e considerato che le domande che fanno, o non c’entrano nulla, oppure sono impossibili, come per esempio la data di nascita o di morte di un tizio che viene citato solo una volta. In pratica: va là e tenta la fortuna come al supernelotto. Oh, dimenticavo: si tratta di domande a risposta multipla.
Preferisco evitare di esprimermi su quanto questo tipo di esame possa essere definito tale e quanta conoscenza su Newton & co possa lasciarti, altrimenti so che non la finirei più. Ma d’altra parte questa è l’università in generale e di Bari in particolare.
D’altro canto, non è l’unica cosa di cui potersi lamentare dell’università. Diciamo pure che storia della scienza è un esame a scelta, che potevo anche risparmiami e scegliere letteratura umanistica. Sulla sovrapposizione di orari di materie che invece sono obbligatorie, invece, avrei qualche riserva.
Ma anche lì la situazione pare irrisolvibile: il motivo? "poche aule" e dunque "poca flessione.". Parole della professoressa che ha stillato l’orario (a cui ci siamo rivolte per chiedere spiegazioni sul nostro assurdo orario, che tra l’altro, ha fatto impallidire più di un prof) e ha aggiunto, con fare tragico: "Non oso immaginare come andrà a finire l’anno prossimo quando partiranno le lauree specialistiche!"
Ma il bello è stato: "Gli orari sono stati fatti in base a quelli di lettere". Ovvio: chi si ricorda che una materia come biblioteconomia, che per noi vale ben 8 crediti, per quelli di lettere è solo di 4? Tra l’altro, a Lecce (a due passi, eh!) beni culturali non è inglobata in lettere e filosofia, ma una sezione a parte, e ha quindi tutti i diritti dell’altra.
Quanto al problema delle aule, era meglio che non si fossero pronunciati affatto. L’università ha comprato il palazzo adiacente all’ateneo, dove ci sono attualmente le poste e che ben presto si sposteranno di lì. Inoltre, tra pochi mesi, la biblioteca nazionale, che si trova nell’ateneo, se ne andrà con l’archivio di stato in tutt’altra zona di Bari. Di spazio ce ne sarà, eccome, soprattutto per le tanto preoccupanti lauree specialistiche (inutile dire che quella che riguarda il nostro curriculum, non partirà neanche a pagare oro e quindi dovremo spostarci noi)!
Ma, sapete che altro succederà? Che le segreterie, siccome stanno strette e hanno un mucchio di lavoro da fare, vogliono quelle sedi per loro. Come se TUTTO il primo piano non fosse già a loro disposizione (e vedeste che pulizia! I bagni sono lidi e profumati!!!). Come se i dipartimenti lì presenti, fossero tutti stracolmi e non si potesse trovare un buco. Come se alcuni laboratori e lezioni, non si potessero spostare in alte sedi (come noi, informatica degli archivi, visto che la prof viene dall’archivio di stato, lezione, visto che siamo 5 gatti, potevamo farla lì, come l’anno prossimo andremo al campus a fare zoologia!). Volendo, quindi, e usando un po’ di fantasia, il posto si trova. Una volta, andammo in presidenza a far lezione, noi del nostro curriculum (tanto il preside non c’è mai, quindi….).
E poi.. ci sono luoghi bellissimi, dove vengono svolti convegni e un’aula magna meravigliosa.. che bisogno c’è di trasformare l’aula più grande aula del piano, in aula per le sedute di laurea? C’è tanto posto? Un”aula enorme che, nel periodo delle lauree, non può essere usata per le lezioni, rendendo anche peggiore la situazione. E l’aula magna, così bella, così imponente, che ci sta a fare? I convegni.. che naturalmente si fanno ogni giorno, non lo sapevate? E quelle aule per i convegni, non possono essere usate per le lezioni, soprattutto per i curricula con poche persone (visto che comunque i ragazzi ci si mettono pure d’impegno a fare i vandali -_-), rendendo libere altre aule?
Ma naturalmente, io e miei colleghi siamo dei geni, solo a noi possono venire idee tanto alte, non certo al rettore o ad altra gente, cosicché nada spostamenti e cambiamenti. Fortunatamente quella di papirologia (visto che quelle di lettere che devono seguire con lei sono solo due, mentre noi di beni archivistici siamo 10.. ma gli orari si fanno in base a lettere, ricordiamolo!), ha proposto degli spostamenti inter nos per facilitarci, almeno finché non esauriamo i due schifosissimi crediti che abbiamo: ma, naturalmente, il problema delle aule, non le consente spostamenti esagerati.
Ma, sapete qual è la cosa comica? "L’università di Bari è considerata tra le migliori", mi dice un mio amico di Milano. OK, lo sarà anche per i professori, gli dico, che sono ottimi (anche se alcuni non molto normali ci sono, eh!), ma come organizzazione fa pena. "Non credere, la nostra ha meno organizzazione della tua e almeno la tua è abbastanza pulita! (evito di descrivervi cosa si può trovare nei nostri bagni -__-)"
Si dice che la gente non sa mai accontentarsi e "l’erba del vicino è sempre più verde". Sarà vero anche in questo caso?
Siamo andati, Gra, samo andati.. e la risposta è stata quella che ho scritto nel post -__-
…………….. ricordo un lontano giorno tesoro mio che iniziai a cercare come il tasso zero, la pubblicità, l’utopica presenza dell’organizzazione universitaria… cioè tentai, ma per quanto cercai non trovai nulla… solo i soliti piccioni volanti XD
Cmq amò, perchè non andate a reclamare ai prof? Cercate di mostrare la vostra situazione e dite che cmq è controproducente da tutte le parti…
XDDDDDDDDD.. lunedì sono a bari dalla mattina XD
Aspetta una mia incursione XD
Da noi è l’inverso: noi di Lettere siamo perdiamo in modo schiacciante rispetto a Beni Culturali in quanto a numero… a papirologia noi eravamo qualcosa come sei, mentre i colleghi di Beni Culturali ci facevano arrivare ad oltre la ventina. Però per fortuna nessuno viene sacrificato a nessuno, visto che come sai i nostri orari sono studiati in modo da non creare accavallamenti, perlomeno per le materie obbligatorie. Il contro lo sai bene, ma nonostante tutto è preferibile come da noi, credo…
Coraggio… infondo anche queste difficoltà sono parte della vita universitaria: se nessuno ci complicasse la vita, non avremmo diritto ad essere soddisfatti della nostra laurea, no? XD
E in bocca al lupo per l’esame! A morte le crocette!