Habemus e-reader!

E finalmente, dopo un anno e mezzo che lo dicevo, dopo una tesi praticamente sull’argomento, dopo aver rotto le scatole a tutti dicendo che «Lo voglio, ma devo decidere quale prendere!», dopo aver cambiato idea ogni due secondi (fino all’ultimo secondo in negozio, precisiamolo!), mi sono decisa:
Eccolo.
Il mio piccolo, tenero, dolce Kobo Glo!

 

Kobo Glo

Come vi dicevo, ci ho messo due anni a decidermi, ma alla fine ce l’ho fatta. All’inizio ero più propensa per il Kindle (quello da 99 €), solo che, per quanto possa aver scritto una tesi sull’editoria multimediale e il commercio elettronico, la verità è che certe cose non mi fido proprio a comprarle on line.Poi, Natale mi ha detto che era possibile comprarlo da UniEuro; peccato che il negozio più vicino a me noto sia in via Brigata, vicinissima all’archivio di Stato. Buono, direte voi; certo, se l’idea mi fosse venuta di questi tempi, e non a luglio – periodo in cui in archivio non sono andata per niente, a causa del caldo soffocante.
Nel frattempo, tutti mi avevano parlato bene del Sony, in vendita presso La Feltrinelli; chiariamoci, ero davvero decisa a prenderlo, se non fosse che ci sono passata troppo tardi: erano finiti e non si sapeva quando sarebbero arrivati i nuovi pezzi.
Non ci stavo praticamente pensando più, quando sul catalogo della Mondolibri, ho visto il Kob Touch, anch’esso a 99€: un prodotto allo stesso prezzo, presso una libreria a pochi passi, era un’occasione troppo ghiotta. Ovviamente, mi sono lanciata immediatamente a cercare informazioni e tutto mi spingeva  a prenderlo.  Oltretutto, essendo il periodo del mio compleanno, ho pensato che sarebbe stato carino farmi un regalo vero, adesso che posso permettermelo. Se non che, il negozio non era ancora pronto, non tanto per la vendita, quanto per mostrare l’utilizzo, avendo loro avuto problemi con il wi-fi. Così, ho aspettato ancora qualche giorno.
Fino a giovedì.
Il vantaggio di stare all’entrata senza far niente, a volte, può essere positivo, perché ti porta ad aprire link su Facebook che altrimenti potresti saltare. È stato così che ho scoperto l’esistenza del Kobo Mini, da poco aggiuntosi agli altri due modelli, a 79 €. La differenza con il Touch sono i pollici: mentre il Touch è da 6, il Mini è da 5 (quindi può stare in una mano).
Ora, sapendo quanto io stia frecata con la vista, ero poco convinta, ma, visto che il carattere si può ingrandire, preferivo vedere con i miei occhi il funzionamento di tutti e due e decidere.
Fu così che venerdì, con Marica e mia sorella, pensai bene di fare un salto alla Mondolibri. Loro il Mini non ce l’hanno, ma la tizia mi ha fatto vedere sia il Touch che il Glo, che costa 129 €. I trenta euro in più sono dovuti al fatto che c’è la possibilità di usare la retroilluminazione, nonostante l’e-ink.
Ora, la cosa dell’illuminazione notturna non l’avevo mai neanche lontanamente filata, perché non avevo alcuna intenzione di prendere un lettore con lo schermo retroilluminato (altrimenti mi sarei presa un ipad e avrei fatto prima!), preferendo di gran lunga l’e-ink; quando quindi ho visto che potevo prendere due piccioni con una fava, il dubbio ha iniziato ad assalirmi.
«Ok, ci penso e torno.», ho detto alla commessa e mi sono avvicinata alle due mie fide compagne, che, nel frattempo, mi avevano ignorata e avevano preferito andare a sedersi da qualche parte. Fide compagne che, alla fine, almeno, erano d’accordo con me e mi hanno spinta all’acquisto.
Due secondi dopo – e secondo me, la tizia mi avrà presa per pazza: meno male che mi conosce da anni, ormai! XD – sono tornata dalla commessa per fare il mio amato acquisto. XD

Che dire? Per adesso sono ancora gasatissima e stamattina ho avuto la mia prima, vera, esperienza di lettura. Sinceramente? L’unica differenza con il libro cartaceo che ho riscontrato, è stata che ho dovuto più volte girare la pagina, dato che lo schermo è più piccolo di una pagina! XD Ho avuto qualche problema con il pdf, ma alla fine, con Calibre ho modificato tutto in epub e ho risolto (anche perché così i file pesano meno e posso mettercene di più XD).
Ovviamente, come primo libro volevo qualcosa di speciale, e a nulla è servito aver trovato almeno una cinquantina di titoli che mi interessavano; poi, alla fine, ho beccato uno dei romanzi di cui aspettavo da tempo l’uscita e… ancora più ovviamente non ho resistito! *_*

Per il resto, non c’è molto da dire: pur avendo le giornate piene (soprattutto ora che  è ricominciata la scuola dell’Archivio), la mia vita è piuttosto ripetitiva.
Le uniche vere novità consistono nel fatto che, finalmente, mi sono decisa e ho comprato la grammatica inglese di John Peter Sloan per mettermi seriamente d’impegno a rispolverare questa lingua e che mi sono trovata costretta a lasciare il corso di giapponese.
Era da un po’ che mi girava questa idea in mente, soprattutto pensando a cosa farò da aprile in poi, e il fatto di avere un amico che conosce bene l’inglese, mi ha spinta a chiedergli consiglio su qualche testo buono.
Di Sloan avevo sentito parlare molto bene anche da un’altra amica, e ilo fatto che Christian me l’abbia confermato, non mi ha lasciato più dubbi. Effettivamente, è il sogno di ogni studente: un prof che ti spiega in italiano la grammatica in modo divertente e senza fartela pesare. Fossero tutti così, i prof! Il problema, per quanto mi riguarda, è solo il tempo che manca.
Aver lasciato il corso di giapponese e i compagni,  è la cosa che invece mi dispiace di più. Stavo maturando questa decisione da maggio – da quando, cioè, abbiamo interrotto per la pausa estiva – perché mi rendevo conto che tra tirocinio, scuola e servizio civile, il mio fisico e la mia mente non reggevano. E se non reggevano dopo un solo mese di Servizio Civile, come avrei dovuto fare per altri sei mesi, tenendo conto che dovrei anche iniziare a studiare per la scuola? Oltretutto,  non ho nessuna voglia di buttare soldi per qualcosa che deve essere fatto bene, per dare i suoi frutti.
Mi è dispiaciuto tanto, davvero: con i miei compagni mi sono trovata benissimo e siamo stati un bel gruppo. Cercherò di non dimenticare quello che ho appreso finora, ma  tra inglese e latino – che dovrò sicuramente ripetere – non penso che avrò tutto questo tempo per pensare ad una terza lingua.

A causa di questo ritorno all’inglese, mi sono data ai telefilm. Voglio dire, il mio orecchio giapponese è allenatissimo, a causa di tanti anni di anime, perché non potrebbe allenarsi anche quello inglese, visto che alla fine quella lingua, almeno, l’ho studiata per tanti anni? Fortuna vuole che la BBC ama i romanzi, e si dà il caso che io adori vedere begli sceneggiati sui romanzi (soprattutto se brevi e non lunghissimi come fanno in America); per questo motivo, ho visto Emma e, a breve, mi darò anche a Sense and Sensibility, che ho da mesi. Ovviamente poi mi sono data anche ad altre serie, pure americane, ma per queste sono ancora ai primi episodi, quindi vi farò sapere più in là. XD
Anche per questo motivo, ho deciso di iniziare poche serie anime, questa stagione; diciamo pure che di nuovo sto vedendo solo Code Breaker, che, se la tizia continua a fare la paladina della giustizia buona et dolce che io odio, mollerò senza tanti problemi. Certo, prendo le puntate delle serie ancora da terminare, e vorrei provare a seguire Magi, ma la verità è che non è questione solo dell’inglese; sono proprio gli anime che non mi va di vedere e non ne capisco il motivo. Per adesso, gli episodi stanziano lì: prima o poi avrò il coraggio di vederli, lo so. XD Devo solo capire quando.

2 Risposte a “Habemus e-reader!”

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