De amicitia non disputandum est

Ogni tanto – quando non ho niente da fare, quando mi gira, quando mi pare, in sintesi – mi piace leggere i vecchi post, sia miei che altrui, magari per aggiornarmi un po’ su come va la vita dei miei amici blogger che ho ignorato per un po’ di tempo, per le più diverse motivazioni.
Girovagando, dunque, ho letto un post molto interessate di Lisachan.
Ora, di commentare quel che dice Liz, a me poco frega. E non perché ce l’abbia con lei o con il suo modo di vedere il mondo e le amicizie, eh; semplicemente perché lei è così, io sono colà e finché nessuno rompe le palle agli altri, possiamo vivere felici anche essendo diverse, parlando allegramente di cazzate in chattina.
Il post di Liz mi serve solo come pretesto per parlare attraverso il suo modo di vedere l’amicizia cosa ne penso invece io.

Io sono uno spirito libero Sono persona che può dare – e dà – tanto, quando è con il quarto giusto e quando vede che dall’altra parte c’è disponibilità. E no, non parlo di do ut des spicciolo; parlo di persone che, se mi chiedono un favore, poi non scompaiono per ricomparire alla prossima richiesta, ma che restano anche per fare altro, per parlare, cazzeggiare. Per le persone a cui voglio bene posso farmi in tre, quattro, cinque, sei e dieci; lo faccio con piacere e non mi dispiace. Mi piace uscire con gli amici, mi diverto a stare con gli altri. Del resto, non ho troppe pretese, io: a me basta un gelato la sera, una mattinata a Bari a cazzeggiare, una telefonata lunga cinque minuti come anche due ore.
Il mio concetto di amicizia è molto esteso: non serve che ci vediamo e sentiamo ogni giorno per essere due amici; può anche capitare che per vari motivi stiamo lontani per giorni e mesi, non significa che pensi che l’amicizia con Tizio stia finendo.
Il concetto ampio di amicizia, però, non significa che con tutti i presunti amici io faccia l’amichetta del cuore; anzi, posso dire con certezza che le persone che realmente mi conoscono bene, che sanno tutto di me, non esistono. Persino Grazia, spesso, intuisce le cose, ma non sono io a dirle. E, sicuramente, per quanto lei possa intuire, non significa che conosca davvero tutto di me. Perché io sono convinta che nessuno conosce in toto qualcuno e se qualcuno non vuole farsi conoscere del tutto, ci si riesce ancora meno.
E no, siete pregati di volermi salvare da questo modo di vedere le cose: ci hanno già provato e l’unica cosa che hanno ricavato è stato un allontanamento da parte mia. Oltre a un "Fatti i cazzi tuoi" tra i denti.Sì, perché uno dei motivi per cui l’amicizia – quella in senso ampio di cui sopra – da parte mia finisce, si verifica appunto quando vedo che tutto questo è disatteso. Quando vedo, cioè, che dopo due, tre mesi che non ci sentiamo, tu ti presenti solo per chiedermi un favore e risparisci appena ti è stato dato, per poi ricomparire dopo altri due anni, per chiedermi un altro favore. Quando dopo il primo sgarro, ne segue un secondo, un terzo e un quarto. Quando vedo che quella persona pretende da me qualcosa che non voglio darle – i miei spazi, i miei segreti, il mio mondo -, quando mi sento chiusa in una gabbia che io non voglio imporre agli altri, ma che pretendo non sia imposta a me. Quando, in sintesi, uno pretende di, per usare le parole di Liz farmi sua.
Io non ho un ragazzo. E, viste queste premesse, capirete bene il motivo per cui non mi interessa cercarlo (se poi arriva potrei cambiare idea, sì, sì, lo so, piantatela di dirmi sempre le stesse cose, grazie). Se io quel giorno non voglio uscire, non esco. Se io voglio uscire con mia sorella, esco con lei. Se voglio vedere i miei colleghi dell’università e non Stefania e Gra, io vedo loro e non le mie amiche, e viceversa, ovviamente. Se non voglio essere disturbata perché sto facendo qualcosa con delle persone, evitate di dirmi "Ma veniamo anche noi!" perché finite soltanto per attirarvi il mio odio e la mia rabbia.
Detesto profondamente il concetto "siamo amici, dobbiamo fare tutto insieme, uscire tutti insieme, stare sempre insieme, dobbiamo raccontarci tutto", come detesto le persone che vogliono a tutti i costi convincersi di essere miei amici strettissimi, i miei migliori amici.
Non cerco l’amico del cuore. Non lo voglio, non ne ho bisogno. Mi ripugna solo l’idea. Imparatelo quanto prima, per favore, ed eviterete un sacco di situazioni non proprio felici.

13 Risposte a “De amicitia non disputandum est”

  1. Oh… le mie amiche filosofe… se mi è lecito il termine “amiche” (XD) Non vogliatemi male, a me piace l’amicizia nonostante (o forse proprio in virtù) delle inevitabili delusioni. Sono un “animale sociale”, come spesso amo definirmi, e per quanto possano essere superficiali, mi piace circondarmi di amicizie. Su una questione però sono d’accordo con Nunzia, amo conservare i miei spazi e, per evangelico principio, non amo invadere quelli altrui. In questo sono molto gatto. Comunque quando si sta insieme agli altri è inevitabile chiacchierare ed io, in questo, sono molto portata. Quindi spesso mi capita di affrontare discorsi più complessi (come questo) e denudarmi un pochettino, ma non lo ritengo un problema. Se qualcuno volesse sinceramente conoscermi, potrebbe tranquillamente farmi l’interrogatorio, io rilascerei l’intervista volentieri e tratterrei un capello dell’intervistatore (può sempre tornare utile). A prescindere da tutte le stupidaggini che io scrivo e dico di solito, lascerò in calce il mio modus vivendi: ogni amicizia che ho coltivato me la sono goduta dando e prendendo il massimo e anche se è finita mi è rimasto comunque un ricordo, bello o brutto che sia, perché alla fine ha segnato un pezzo della mia vita. Per ogni amicizia che coltivo oggi o coltiverò in futuro farò la medesima cosa, perché voglio fermamente che nulla, finanche la cosa più insignificante, mi scivoli addosso senza lasciare traccia. Quindi Nu, Gra e Ste, sappiate che oggi vi adoro, che oggi vi penso, che oggi mi svenerei per voi, e anche se domani non ci sarà più niente, per me conterà quello che c’è stato oggi. E dopo questa romantica sviolinata, mi ritiro nel fodero… e sarebbe pure ora! Baci

  2. L’amicizia, secondo me, nasce nel momento in cui si vuole conoscere l’altro e si vuole che l’altro ti conosca, però accade spesso che ci sono persone che non fanno altro che compiere azioni a te poco gradite, in maniera reiterata, lì, per quanto ti puoi sforzare, arriva il momento che lasci perdere tutto, perchè l’amicizia non è a senso unico e non è senza rispetto. Ognuno, quando non lede l’altro, è libero di fare ciò che vuole, non c’è amicizia se costantemente, attenzione, ripeto, costantemente e senza motivo, si critica o si rimprovera, sembra quasi un gioco bello e buono, l’amicizia è accettare l’altro per come è, non dimenticando che noi dobbiamo dare e ricevere il rispetto.

  3. Oh Nù…quoto tutto!

    E poi essere la migliore amica di qualcuno non vuol dire per forza conoscersi al 100 %…io ho una migliore amica…la adoro ma siamo molto diverse…si ci conosciamo da quasi 20 anni e abbiamo una sorta di legame spirituale (non ridere…potrei raccontarti episodi da non credere) ma questo non vuol dire che lei condivida le mie passioni ed io le sue (su certe cose potrei dire meno male…-.-‘)…

    Non facciamo tutto insieme e ci vediamo quando riusciamo.

    Resta il fatto che per le cose importanti ci siamo l’una per l’altra e va bene così…

    Poi per il resto i fili dell’amicizia se sono forti reggono anche quando ci si vede poco spesso e il rapporto si riallaccia nel momento in cui ci si rivede…se non è così allora, forse, non è una vera amicizia…chi lo sa…

    Io penso di avere tanti amici ma di amici veri, sui quali posso contare quando ho bisogno, li conto sulle dita di una mano sola…forse me ne basta anche metà 😉

  4. L’amicizia è una palude fangosa.

    Occhio ai coccodrilli e alle sanguisughe.

    Può essere mortale ma allo stesso modo può essere un’incredibile e piacevole avventura.

  5. Oh, che discussione interessante che è nata!

    Hiso, ti capisco: anche io ho avuto cocenti delusioni e questo mi ha portato ad evitare di dare subito me stessa in un’amicizia, o comunque a farlo senza esagerare e soprattutto senza fidarmi mai completamente.

    Naturalmente, poi, ci sono livelli vari di amicizia: semplice conoscenza, amicizie meno forti, altre più forti…

    Sono d’accordo con quel che dice Gra, per quanto riguarda la crescita dei rapporti con l’età e sul fatto che bisogna tener conto anche delle esigenze dell’altra parte.

    Il mio post era più che altro rivolto a coloro che sono ancora convinti che a vent’anni ci possa esistere l’amichetto del cuore, quella persona con cui stai sempre insieme e fai tutto insieme. L’amicizia dei bambini, insomma.

  6. Aggiungo che… molto spesso si fanno un sacco di cavolate con le persone che si hanno di fronte e se si è consapevoli dei propri errori e si chiede scusa, magari si può solidificare qualcosa. L’amicizia è un rapporto con l’altro che si deve costruire giorno per giorno e che, a volte, può incappare in qualche ostacolo. Un po’ come in amore, devi costruire il rapporto con l’altro giorno per giorno.

  7. Hiso, noi siamo gente che va e viene, l’amicizia è qualcosa di completamente relativo, ognuno la interpreta come vuole. Ti posso assicurare che capisco cosa intendi con cocenti delusioni, ne ho provate tantissime anche io, ecco perchè penso sempre che nulla è duraturo, devi riuscire te a farlo diventare tale, certamente rispettando la persona nel suo essere e non dimenticando che non esiste il per sempre insieme e solo insieme. Un giorno ci sei, l’altro giorno potresti non esserci più!

    Non siamo più ragazzine delle medie che cercano l’amichetta del cuore, noi siamo grandi, dovremmo capire che ognuno pensa al proprio futuro e alla propria vita, indipendentemente dagli altri; dovremmo capire che le conoscenze si approfondiscono solo se c’è voglia di approfondirle; dovremmo capire che se una persona ti vuole bene, potresti sparire per anni a causa di qualche ragione, ma quando la ritrovi, non ti volta le spalle; dovremmo capire e rispettare che non si è uguali nei punti di vista; dovremmo capire che la persona di fronte va rispettata nella sua privacy e nelle sue idee.

    Io penso che l’amicizia sia costruire con una persona un certo rapporto che sia leggermente più profondo rispetto agli altri, senza dimenticare mai che siamo persone diverse, con esperienze diverse e vita da vivere diverse e che se vorremo, potremo stare ancora insieme. Penso che tutto si debba basare sul rispetto.

  8. Post interessante.

    Devo dire che condivido in buona parte il tuo modo di pensare anche se… io, avendo ricevuto cocenti delusioni da giovanissima, all’amicizia non credo più da tanto tempo.

    Conoscenze, sì, gente che viene e va, attraversando la mia vita senza lasciare segni delebili nella mia esistenza. Perché sono io che voglio così.

    Non voglio legami profondi né che altri tentino di capirmi e conoscermi a fondo. Se tentano di farlo sono capacissima di prendere le distanze da loro, di tagliare i ponti e abbandonarli ( prima che lo facciano loro ).

    Credevo nell’amicizia ma dopo uno, due, tre tradimenti non più.

    Sono giustificata? Magra consolazione.

    Quando si ha sofferto si tende ad attivare l’A.T.FIELD, incosciamente o volontariamente. E a quel punto parlare di amicizia è veramente difficile 😛

  9. Da sottolineare che sono il TUO migliore amicO XD

    Ma mi basta il ruolo di marito. Una persona non puoi conoscerla a fondo. Anche vivendoci insieme scopri cose che non sapevi, questo perchè la gente cambia in continuazione e in base alle esperienze che acquisisce, agisce di conseguenza, un giorno, magari, ti ritrovi a fare cose che l’anno scorso non pensavi nemmeno di fare.

  10. Non cerco l’amico del cuore. Non lo voglio, non ne ho bisogno. Mi ripugna solo l’idea. Imparatelo quanto prima, per favore, ed eviterete un sacco di situazioni non proprio felici.

    Quoto.

    Sul resto non mi trovo perfettamente d’accordo, ma è interessante leggere post su argomenti del genere 😛

    Di mio vado a ispirazione. Posso essere tanto scostante quanto il miglior amico del mondo, posso stare in gruppo e sparlare o ascoltare con attenzione anche la minima sciocchezza quanto annoiarmi a morte e fare il taciturno.

    Insieme di cose che mi rende una palla u.u

    Andrew

  11. Ma io pensavo di essere il tuo migliore amico, avrò travisato anche io XD

    Pienamente d’accordo con te, l’amicizia non finisce nel momento in cui non ti senti con quella persona, ma quando ti fa perdere il tuo amore verso lei.

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