Antistress

L’ho sempre detto, il modo migliore che esiste (per me) per scaricare la rabbia, la tristezza, la malinconia, insomma, per tornare di buonumore, è leggermi un bel romanzo di Camilleri. Forse è per questo che, pur adorandolo, ho ancora due libri di brevi racconti da leggere che cerco di centellinare il più possibile.

Oddio, non che oggi sia arrabbiata. Ma non sono neanche nella fase allegria ai massimi livelli. Diciamo che sono in un equlibrio non tanto soldio,ma molto precario che può oscillare a seconda di quel che mi succede, nel bene o nel male.

Forse dipende dal fatto che il 27 ho l’esame di papirologia e non ho ancora veramente studiato. Oh beh, non che abbia spiegato niente che io già non sapessi e la prospettiva di trovarmi di fronte una che mette massimo 25, non mi spinge esattamente a studiare con passione. Lo so, lo so, io dico sempre che bisogna studiare per se stessi, per la propria cultura personale, ed è in dfinitiva questo che faccio, di solito, quando cioè devo imparare veramente qualcosa di nuovo, non rileggermi le stesse identiche cose per la milionesima volta. Studiare papirologia è un po’ come ripetere in vista di un esame per la ventesima volta. Non ne hai proprio voglia.

A tutto questo si aggiunge il caldo: oddio, ma in questi giorni si muore! Mia madre dice che così caldo non fa, che forse sono solo io che ho problemi. Ma vi assicuro che è da ieri che ho caldo, caldo come se stessi in una fornace e ho sempre la fronte imperlata di sudore. Ho persino indossato una gonna (una orribile che uso solo in estate.. ad agosto!) e contiuo a sentire caldo. In queste condizioni, con che entusiamo mi metto a studiare una materia che sto odiando con tutto il cuore?

Ieri sera, poi, devo dire che l’aver finito di leggere il libro di Eco "La misteriosa fiamma della regina Loana", non è che mi abbia messo esattamente di buonumore, visto che il finale mi ha letteralmente lasciato di merda (anche se consiglio la lettura a chiunque ami la storia del periodo fascista e della resistenza, visto che traccia un quadro davvero splendido dell’epoca, attraverso il protagonista che cerca di recuperare la memoria perduta rivivendo e rivisionando gli oggetti del tempo). Ci ho messo comunque qualche minuto a rendermi conto che il libro era finito così. Ok, il finale mi aspettavo da circa 100 pagine che si svolgesse in questo modo. Ma non così.

A questo finale esattamente non agognato, anche se intuito del libro, si è aggiunto l’episodio di Smallville che stavano vedendo i mei, ma che comunque ho continuato a seguire fino alla fine, giusto per sapere come si concludeva (ebbene sì, io leggo e nello stesso momento seguo un film ^^). Ora, so bene che si tratti di un fim, che è tutta fantasia, però.. però certi comportamenti idioti, film o non film, mi fanno venire i nervi.

Immaginate la scena: Lana è innamorata di Clark, ma lui nasconde dei segreti e lei è un po’ stufa di sta cosa. Lui, Clark è Superman, mica può dire in giro che ha poteri e quindi alla fine caccia nei casini lei e i suoi amici, ma non dice niente, non può rivelare la verità….

E perchè?

Perchè ha paura che il suo segreto possa essere divulgato anche per errore. Andiamo. Pete l’ha scoperto e non è successo niente. Lana e Cloe mica lo andrebbero a dire in giro, figuriamoci! Lex è un altro paio di maniche, in realtà questo è un prequel, quindi Lex non può scoprire la verità su Clark adesso… E on venite a dirmi, per proteggere i suoi amici. Ma chi è Ryo saeba, che non vuol legarsi a Kaori perchè non vuole metterla in pericolo? Come se di solito lei non ci finisse sempre? Ma per favore.. 

Ebbè? Qual è il problema? Lana si è scocciata di rischiare la pele e non sapere niente, Cloe non sopporta che quello che considera il suo migliore amico gli nasconda la verità… Praticamente solo perchè non vuole esporsi troppo, sta perdendo tutte le persone che gli vogliono bene.

Ok, io sono la prima a non fidarmi ciecamente mai di nessuno, troppe batoste avute, troppe volte sono stata tradita.. ma quando si rischia di perdere qualcuno a cui presumibilmente si vuol bene, no, al diavolo tutto, io mi butto.

Il suo comportamento è da vigliacchi. Altro che supereroe!

E sarà un film, ma gente così idiota esiste anche nella realtà.
Io amo te, e lo sai. Tu ami me e lo so. Però, no cavolo, non possiamo stare insieme, perchè io sono complessato e certe cose non te le posso dire.

Dio, questi ragionamenti mi fanno venire una rabbia!!!

E allora mi consolo con un’altra rabbia, quella di Montalbano, e con la sua gelosia, da classico siciliano, e l’eterna fidanzata che parla italiano Livia. E con il complesso dell’anagrafe di Fazio, con il don Giovanni Mimì Augello, con il casinista Catarella (e da quando ho letto il post di Kira che paragona i saiyuki boys ai personaggi di Camilleri, mi diverto anche di più! Per Livia, poveretta, dimenticata, io avevo pensato a Komyou sanzo, l’unico che riesce a calmare il Montalbano/Sanzo sempre nervoso!).

E con un autore che mi fa ridere, ridere per come scrive, ridere per come rende bene e reali i suoi personaggi, per le situazioni che riesce a creare (ridere talmente tanto che in treno non posso leggere, altrimenti scoppio a ridere come la cretina, da sola, non riesco proprio a trattenermi -.-)… E mi fa sentire a casa, perchè il siciliano di Camilleri è troppo simile al mio dialetto e ogni parola è un ritorno alle origini, per me. Un ritorno a quel dialetto che parlava mia nonna e che, adesso che non c’è più, sento qualche volta dalle sorelle di mia nonna o dalle madri di qualche mia amica. Un dialetto che conosco come l’italiano, ma che non parlo quasi mai, ma che tuttavia non voglio dimenticare. Perchè fa parte delle mie origini. Della mia vita.

Sì, direi che il mio antistress preferito è proprio Montalbano e la sua squadra!! ^_^

Una risposta a “Antistress”

  1. anch’io ho i miei antistress….in fondo non sono altro che droghe mentali non nocive per farci fuggire dalla vita che spesso e volentieri rompe fin troppo

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