*_*

Voi non potete neanche capire cosa mi è successo oggi! *_*
Lo so, lo so, sono ancora troppo gasata e non credo mi calmerò tanto presto, comunque! *_* *__*
Ehm… torniamo seri e partiamo dal principio. Venerdì vado a Bari ad imbucare uno statino e, siccome è presto perché le altre arrivino, mi guardo un po’ intorno alla ricerca di avvisi o altro, quando ad un certo punto mi cade l’occhio su un titolo che recita Scripta. Mi avvicino, incuriosita dal titolo latino e per poco non mi prende un colpo. Lì, a caratteri cubitali, c’è scritto un nome. Il nome. Guglielmo Cavallo.
Guglielmo Cavallo, docente di paleografia greca all’università La Sapienza di Roma, uno dei padri della paleografia, autore di numerose pubblicazioni e fautore di scoperte celeberrime per gli studi paleografici internazionali, sarà a Bari. Lunedì. Cioè oggi.
Ora, io capisco che più della metà di voi in questo momento starà pensando "E chi se ne frega?", oppure "E chi diavolo è?"; è la stessa reazione che hanno avuto anche Ste e Gra quando, l’altro giorno, felice come una Pasqua, sono scesa a dirglielo. Tutt’altra, ovviamente, è stata quella dei miei compagni di corso, molto simile alla mia, devo dire XD, che naturalmente mi hanno fatto compagnia in questa avventura.
E che avventura, devo dire! *_*
C’erano davvero tutti: Carletti, di epigrafia, il mio amato Magistrale, la Gattagrisi di codicologia, Cordasco di diplomatica e il loro team… gente con cui ho dato esami e con cui mi sento a casa, perché insegnano e amano quel che adoro anche io. Noi tutti ci sentivamo già piccoli piccoli e ignorantissimi, quando Cordasco viene da noi e ci esorta ad andare con lui, alle prime file. In seconda, per la precisione.
Ed è lì che siamo morti. Erano tutti lì, davanti a noi. E, all’estrema destra, c’era lui, l’uomo per cui abbiamo abbandonato le sudate carte.
Benedetta, seduta accanto a me, che l’aveva già visto una volta (e per cui l’abbiamo invidiata da morire, fino ad oggi *_*), mi ha detto "Guarda, è uno spasso. Adesso vedrai che Enciclopedia è."
Ed aveva ragione. Carletti, quando l’ha presentato, ha detto semplicemente che "non servivano presentazioni" e che, anche se c’erano tanti giovani anche loro di sicuro avevano almeno sentito parlare dell’uomo a cui era stato ceduto il microfono.
E, davvero, non c’erano bisogno di presentazioni. Ha iniziato a parlare in modo assolutamente informale, facendoci ridere come pazzi, e poi è passato a cose serie, ossia alla presentazione della rivista. Che non era una presentazione, ma una vera lezione. E ha parlato di paleografia, di particolarismi grafici, di paleografie, non solo quella latina e greca, ma anche di altre, di strumenti, di nomi a volte conosciuti altri no, in una girandola di conoscenze che non finiva mai, non noiose, specialistiche, ma bellissime. E’ stato il primo incontro in cui ho capito veramente tutto quel che dicevano.
E’ difficile spiegare certe sensazioni e sono sicura di non esserci riuscita. Però… scusate, se amate un particolare scrittore e vi capitasse di incontrarlo, cosa fareste? Se per caso siete, chessò, studenti di biologia e vi capitasse di incontrare un luminare della vostra disciplina, come vi sentireste?
Ecco, appunto. Quindi, non vi spiace, vero, se continuo ad usare questa faccina per un altro po’, no? *__*

3 Risposte a “*_*”

  1. Non so niente né di paleografia né di questo autore, ma so come ci si sente a stare in determinate nicchie, quindi capisco benissimo il tuo stato d’animo! 🙂

  2. … toh!

    Sono capitata qui a partire da Anobii, leggendo un tuo commento (proprio su un libro di Paleografia, peraltro :P), e… beh, sono rimasta, leggiucchiando qualche post qua e là 😉

    E da un commento non potevo proprio esimermi… anche perché – come scrivevi nel tuo post “Culturalmente sola” – è sempre un piacere conoscere, seppur a distanza, altri amanti delle cinquecentine 😉

    Tornerò! 🙂

    … e, naturalmente, capisco bene la tua esaltazione per aver incontrato Cavallo 😛

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