Tutte le facoltà sono uguali!

Basta, basta, basta, non ce la faccio più.

Biblioteconomia è una materia bellissima, il regno di quello che io vorrei fare un giorno: lavorare in una biblioteca. Imparo come si redige una scheda dei vari cataloghi, cosa sono quei numeretti che troviamo sul catalogo sistematico al posto delle lettere dell’alfabeto nelle biblioteche nazionali, la storia della scrittura e della stampa, i servizi che la biblioteca può offire…

E’ una materia bellissima e, se non mi piacesse, non so se a metà giugno avrei la forza di studiarla. Perchè è vasta, dannatamente vasta, e devo studiarmi un’agenda intera di appunti. Sono a metà e la settimana prossima, venerdì, ho l’esame. E, naturalmente, di cosa ho fatto, non ricordo niente. Non ce la farò mai. Lo so, E ho deciso di studiare solo gli apunti, che prendo il libro e lo lancio fuori dal balcone, perchè lui ha detto tutto e abbiamo seguito sempre, quindi gli abbiamo fatto capire chiaro e tondo che noi quel coso di 500 pagine e passa non glielo lo portiamo.

Ma devo farcela. Devo perchè al primo appello di luglio non ci sono e al secondo devo finire storia, non posso portarmi pure quella a settembre, ne ho già due. Settembre! Che poi, detto così, sembra che manchi un’eternità, invece settembre è qui alle porte, ormai.

Eppure, la gente, quando sente che sto studiando "biblioteconomia", dopo aver sgranato gli occhi e chiesto: "E’ roba che si mangia?" e aver sentito la spiegazione, se ne esce con un fantastico: ah! E che ci vuole a fare quelle schede?

Che ci vuole? Che ci vuole a partorire dei figli con un minimo di cervello? Che ci vuole a tenere chiusa quella fogna invece di sparare sentenze su cose che non sai? Vi giuro, se avessi qui davanti agli occhi una persona che IN QUESTO MOMENTO se ne esca con questa perla, prenderei le RICA, le ISBD, tutte le regole di catalogazione e classficazione e tutti i dizionari che servono per fare UNA SOLA DI QUELLE SCHEDE e glieli schiafferei in testa. E vi assicuro, per chi non li abbia mai visti o letti, che fa MOLTO male.

Non metto in dubbio che ci siano facoltà, come medicina, dove ci vuole una preprazione particolarissima e che non è certo paragonabile a quella che io imparo nel mio corso.

Ma ogni corso, ogni materia ha le sue difficoltà. Ogni esame è una sfida, contro gli altri e contro se stessi. Ma la gente che NON SA si permette di giudicare. Zitti! Si stessero zitti, prima di sparare cazzate.

Perchè nessuno critica un professore dicendogli: "che tu,solo il professore fai?", o una segretaria? O a uno storico dell’arte? O alla guida di un museo? Perchè, chi lavora in archivi e biblioteche ha una preprazione inferiore a quella degli altri e il suo settore è una cosa inutile? Chi lo dice? dove sta scritto? Eppure, c’abbiamo pure un ministero, quindi a qualcosa, pure noi dobbiamo servire…

La voglio vedere, quella gente, quando si trova a dover fare una ricerca (per qualsiasi motivo, eh! Toglietevi dalla testa che libro = secchione = topo da biblioteca! Anche una dannatissima, schifosa ricerca per la tesi!). Vai in biblioteca, TU. Vattelo a cercare da solo il libro. Perditi fra i meandri degli scaffali e, se non lo trovi, arrangiati, va a cercare in un’altra biblioteca. Sempre ammesso che sappia COME e COSA cercare….

Vai tramite internet? Perfetto. Peccato che QUELLI che hano inserito il testo che cerchi nell’SBN, rete in cui TU cerchi il libro, siano gli stessi che incontri in biblioteca e che ti aiutano a cercare il libro. E se non fosse per loro, e il libro che cerchi è a Roma e tu sei fi Torino, VACCI a Roma, con il rischio di non trovarlo, perchè l’idiota di turno non sa manco dove cercare, e se lo sa cercare, non sa come andarlo a prendere DA SOLO.

E dopo che qualcuno studia e strastudia, impara a memoria le regole, la classificazione Dewey (e se qualcuno vuole vedere li codice DI BASE può trovarlo qui, giusto per farsi una idea) e tanta altra roba, si sente pur dire che "solo delle schede compili!". Certo, gli idioti che non sanno lavorare ci sono (se poi tutti partono con l’idea che biblioteca = non ci vuole niente = con la terza elementare ci può andare benissimo, ovvio che ci siano solo incompetenti – senza nulla togliere a quelli che hanno solo la terza media che, sicuramente, in altre attività saranno sicuraente molto più bravi di me – (e questo soprattutto nelle biblioteche comunali, che dipendono, appunto, dal comune!). Gli scansafatiche anche. Come ci sono i medici raccomandati, gli architetti che fanno cadere palazzi.. dove non ci sono ste cose?

Ma se uno studia e si impegna, sentirsi denigrare così, fa venire voglia di dire: e allora, se io non ti servo, curati/costruiscti una cosa/trovati un libro/impara DA SOLO!

3 Risposte a “Tutte le facoltà sono uguali!”

  1. Lascia stare sono molti gli idioti che la pensano così, solo perchè si parla di materie umanistiche è una cazz… Io studio lingue e Letterature moderne, proprio perchè adoro la letteratura. un paio di settimane fa dovevo fare l’esame di letteratura latina, proprio perchè il mio corso di studi si basa sulla letteratura, e un mio amico, presunto tale, mi fa:e che c’entra con quello che studi?Ah, ho capito la tua è una di quella facoltà in cui studi tutto e niente, e poi non fai niente… Volevo ammazzarlo, si sente grande solo eprchè studia fisica… ma poi ho lasciato stare, perchè significa solo che è uun idiota cche non capisce nulla…

  2. ciao nacochan, ho raggiunto il tuo blog tramite il forum di “Aspettando fanfiction.it”. E’ davvero carino il tuo blog, tornerò senz’altro!

    In bocca al lupo per la tua materia,credo sia molto interessante!

  3. per me trovare un libro in una biblioteca è tra le cose più difficili del mondo: ogni volta imploro il bibliotecario di turno di andar,melo a cercare, perchè io non ci capisco niente… gli trovo il codice, ecco, e poi gli cado in ginocchio e lo prego di adentrarsi lui nel labirinto e di trovare lo scaffale giusto… io, giuro, ci ho provato: ma più di intuire più o meno qual era lo scaffale, non ci sono riuscita… sarò imbecille io, probabilmente, ma questo è… per cui non credo proprio che gestire una biblioteca sia uno scherzetto. Altrimenti dovrei ammettere di essere una demente.

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