Santi Medici

Ieri qui da noi c’è stata la festa dei Santi Medici. In verità, non si tratta della festa patronale, ma nonostante tutto è più sentita e vissuta della vera, considerato anche che la nostra Protettrice è addirittura la Madonna, non so se mi spiego.
In verità, questa celebrazione doveva avvenire la settimana scorsa, la terza del mese, ma, visto che la pioggia ha scombinato tutto, tutto è stato rinviato alla domenica successiva.
Ora, a me personalmente, questa ricorrenza piace moltissimo: come già detto, è più sentita di una festa patronale e pertanto è ben organizzata e attira molti turisti: pensate, addirittura che anni fa (adesso molto meno) i fedeli arrivavano anche a piedi da paesi limitrofi e non. Inoltre, oltre alla processione in sé, arrivano anche le giostre e quella che chiamiamo "fiera", ossia una specie di mercato rionale di dimensioni notevoli (basta dire che occupa tutto l’estramurale), con venditori anche di altre regioni (spesso campani); in più, anche i negozi restano aperti.
Ciò che mi piace di questa giornata, però, non è tanto la fiera, quanto proprio la ricorrenza religiosa.
Ok, so che molto probabilmente questa cosa vi farà ridere, ma ogni volta che io vedo questa processione, mi commuovo. Questo perché, oltre alle classiche persone in fila con la propria candela e il rosario, più vicino alla statua, ce ne sono tante altre che, perché chiedono o hanno ricevuto dei miracoli, fanno una penitenza: chi, al posto delle candele porta dei ceri enormi, come quelli che si accendono in chiesa alla veglia Pasquale; chi cammina al contrario; chi va scalzo; chi, ancora, sceglie di fare tutte queste cose insieme. E poi tanti malati, gente sulla sedia a rotelle, accompagnati o meno, che si accalcano tutti intorno alla statua dei due Santi.
A raccontarlo così, probabilmente non rende bene l’idea, o forse è solo a me che fa un effetto così straziante.
Tuttavia, quest’anno, probabilmente perché il tutto è stato rinviato, la processione è stata molto più corte e c’erano molte meno persone intorno alla statua; sarà stato per questo motivo, o forse anche il cattivo tempo, che ha portato alla decisione di accelerare i tempi, che la processione è andata più spedita del solito (tenete conto che solitamente inizia alle 9 di mattina e termina verso le 7 di sera?. Ciò nonostante, il brutto effetto l’ha avuto lo stesso su di me.
Il fatto che fosse stata spostata e quindi la riduzione di gente presente, ha portato anche a un fattore piuttosto positivo, per la gente: i prezzi, almeno per quel che ho visto ad alcune bancarelle, sono stati ridotti (oggetti che stavano a 10 € li davano a 5 €; e, se da na parte mi è dispiaciuto per loro che la scorsa settimana non hanno guadagnato molto, dall’altra mi ha fatto comunque piacere in quanto potenziale acquirente.
Benché ci fosse meno gente, questa era comunque tanta e ad un certo punto mi sono resa conto di una cosa inquietante: non è che soffra di agoràfobia, ma, ecco, preferisco i luoghi con poca gente e non così tremendamente affollati.
E’ una verità, questa, che ho notato da un po’, ma che sto analizzando solo adesso. Dico che non si tratta di fobia vera e propria, perché, per esempio, a me piace prendere il treno anche se c’è tanta gente, quindi non si tratta di reazione ala presenza di molta gente; probabilmente, si tratta di una reazione alla presenza di molta gente in movimento che comunque mi porta a guarda da una parte all’altra per potermi muovere, oppure per cercare qualcuno.
E’ proprio per questa mia avversione a questi luoghi che odio i genitori che si portano appresso, in fiere e quant’altro, i propri figli in carrozzina e passeggino. Cioè, io dico: a parte che rallentate la fila, che già di per sé è lenta perché la gente si ferma a parlare in mezzo oppure perché vuole accostarsi alla bancarelle; ma, dico, solo io quando ero più piccola, ed ero quindi più bassa, mi sentivo soffocare attorniata da tutte queste persone più grandi di me? Un povero figlio, in un passeggino, cosa deve provare, laggiù? e quelli che stanno in una carrozzina poi, che per il 90% del tempo dormono, perché far loro del male così da giovani?
Io non ci credo che non possono essere lasciati a nessuno, questi poveretti; che poi, posso capire una coppia, due, ma ogni due per tre carrozzine e passeggini non è normale. Piuttosto che far morire soffocati i miei piccoli, io credo che me ne resterò a casa, quando si tratta di situazioni simili.

Passando ad altro, ho deciso di lasciar perdere per un po’ le letture troppo impegnate e complicate per darmi a qualche buon thriller che si lascia leggere in pochi minuti e non abbia bisogno di un’attenzione troppo puntuale, visto che non ho testa.
Credo di non avervelo detto, ma ho ridimensionato il mio argomento tesi: dall’editoria multimediale al diritto d’autore: in verità il professore, visto che l’argomento mi piace, mi ha chiesto se mi andava di fare solo un capitolo su tale argomento, oppure la tesi. E, visto che il materiale, su questo, so dove cercarlo e dato che l’editoria multimediale è un terreno vastissimo e in questo modo ho la possibilità di circoscriverlo, ho deciso di seguire il suo consiglio.
Speriamo solo che vada tutto bene.