About me

Nome: Nunzia
Nick: Naco o Nacochan
Data di nascita: 02 ottobre 1984
Segno zodiacale: bilancia, ascendente capricorno
Nella vita: doposcuolista, trascrittrice, archivista e bibliotecaria.

Io sono
Chi sono? Bella domanda. Due occhi castani, un paio di occhiali bifocali perennemente inforcati e dei capelli ricci e ispidi, come la proprietaria. Fredda e distaccata. Tutto sommato buona, persino dolce se sono con il quarto giusto. Ottima ascoltatrice e buona consigliera, a quanto mi dicono. Ironica e cinica. Acida come un limone. Menfreghista di qualsiasi cosa che riguardi moda e tendenze: se aspettassero me, stilisti e negozi di abbigliamento farebbero la fame. L’esatto opposto del narcisismo; per quanto mi riguarda, le profumerie potrebbero chiudere anche domani. Incurante dei commenti altrui e del classico “cosa può pensare la gente”. Solare e allegra. Timida e insicura. Razionale e intuitiva. Dannatamente puntuale e precisa. Maniaca del – mio – ordine. Bibliofila e bibliomane nata e convinta. Più cristiana che cattolica. Rompipalle incallita. Pigra da far paura. Attiva quando ho il quarto giusto. Testarda e cocciuta, solitamente nelle cose sbagliate. Logorroica e grafomane. Terribilmente fissata con la grammatica e il buon italiano. Amante delle virgole e dei punti e virgola. Refrattaria all’amore. Computer-dipendente.

Io sogno
Andare in Giappone;
Visitare Parigi;
Trovare un lavoro in cui mettere in pratica ciò che ho studiato.

Io amo
Gli amici veri, quelli che sanno capirti e ti restano accanto nonostante tutto. I libri e il loro profumo. I codici, gli incunaboli e i libri antichi in generale. Leggere, qualsiasi cosa mi capiti sotto mano. Camilleri e la Christie. Hugo e Manzoni. La letteratura, la storia – tranne quella delle origini – l’arte, la musica. Il teatro. La prosa, la lirica, i musical. Monet e gli impressionisti. Recitare. I manga. Guardare gli anime fansubbati. Internet e la tecnologia in generale. La musica giapponese. Le tradizioni. Il mare. Il cielo terso. Maggio e le giornate primaverili. Studiare d’estate. Perder tempo. Parlare. Nuotare. Viaggiare. Le città d’arte. Roma. La cioccolata. Il gelato. Il salato. I period drama. Camminare.

Io odio
I ritardatari. Gli ipocriti. Gli omofobi. Le ingiustizie. Questo mondo corrotto e schifoso. La guerra e la fame. La violenza sulle donne, sui bambini e sul prossimo. Il bigottismo. Le frecciatine cretine, soprattutto da parte di coloro che tu ritieni amici. Me stessa, molto spesso. I broccoli e i cavolfiori. Il formaggio. Chi pretende di sparar sentenze senza informarsi di cosa diavolo sta parlando. Chi non sa ascoltare gli altri, ma blatera per il solo gusto di parlare. I luoghi troppo affollati.

Io ascolto
Blackmore’s Night, Eros Ramazzotti, Nightwish, 883, Fabrizio DeAandrè, Evanescence, Kanon, Arashi, V6, Tamaki Hiroshi, Wakaba e la j-music in generale.

Book
Il pendolo di Foucault e Il nome della rosa, di Umberto Eco;
L’alchimista e Veronika decide di Morire, di Paulo Coelho;
I Miserabili, di Victor Hugo;
Il Fantasma dell’Opera, di Gaston Leroux;
1984, di George Orwell;
Kitchen, di Banana Yoshimoto;
Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro;
I romanzi e i racconti su Sherlock Holmes, di Arthur Conan Doyle;
La saga di Bartimeus, di Johnathan Stroud;
I pilastri della Terra, di Ken Follett;
Kafka sulla spiaggia, di Haruki Murakami;
L’ombra del vento, di Carlos Ruiz Zafon;
La trilogia dei Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas;
Haruki Murakami, Agatha Christie, Andrea Camilleri, Josh Lanyon, Tal Bauer e Sophie Kinsella.

Manga
City Hunter, di Tsukasa Hojo;
Saiyuki, di Kazuya Minekura;
Video Girl Ai, di Masakazu Katsura;
Ultra Maniac di Wataru Yoshizumi;
Ultimi raggi di luna – Last Quarter, di Ai Yazawa;
Glass no Kamen, di Suzue Miuchi;
Death Note, di Ohba e Obata;
Nodame Cantabile, di Tomoko Ninomiya;
Koi suru Boukun, di Hinako Takanaga;
Itazura na Kiss, di Kaoru Tada;
Yuu Watase, Kaori Yuki, Ayano Yamane, Hinako Takanaga, CLAMP, Ai Yazawa…

Citazioni preferite

Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima (A. Einstein).

L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti. (Dialoghi con Leucò – Cesare Pavese)

Chi riceve un’idea da me, riceve una conoscenza che non toglie nulla alla mia, così come chi accende la sua candela con la mia si fa luce senza per questo lasciarmi al buio. Che le idee circolino liberamente, una dopo l’altra, in tutto il mondo, perché gli uomini possano a vicenda trarne istruzione morale e miglioramento personale, senza negare un fatto voluto espressamente da una natura benevola, che le ha fatte come il fuoco, libere di diffondersi ovunque senza perdere in nessun punto la propria intensità. (Thomas Jefferson)

È una sensazione strana. Prima c’è qualcosa che non esiste, o che forse esiste già da qualche parte al buio e vuole solo essere trovata e portata alla luce. Io non so quello che provano gli altri. Per me è una cosa che arriva senza preavviso, che arriva da dentro, e che se non la conosco ancora, so già che dopo non ne potrò fare a meno. Ci sono cose che uno crede d gestire e invece arrivano a dominarti completamente […] Scrivere una canzone è come innamorarsi.
(Niente di vero tranne gli occhi, Giorgio Faletti)

“Io ti ricorderò per sempre perché con te vicino era più probabile fare figure di m***a con i professori…”
(Daniela I. parlando della sottoscritta)


“1) Books are for use
2) Every reader his or her book
3) Every book its reader
4) Save the time of the reader
5) The library is a growing organism.”
S. R. Ranganath