Questa casa non è una discarica. Ma quasi.

Finalmente, dopo settimane di lavori e imbianchini, imbianchini e lavori, polvere, polvere, polvere, casini, casini, casini, disordine, disordine, disordine, casa mia sta lentamente riacquistando le sembianze di una abitazione normale.
Sono stati giorni d’inferno, questi. Per chi non lo sapesse, casa mia è enorme: si tratta di una costruzione degli inizi del secolo scorso, composta da tante stanze grandi, con volte alte, pareti spesse, camere tutte comunicanti tra loro (quindi la privacy a casa mia NON esiste) piena di cose inutili, perché pare sia una cosa genetica non buttare mai nulla e accumulare, accumulare, accumulare.
E se la cucina e il soggiorno sono passati in maniera soft – abbiamo un’altra cucina e un altro soggiorno, dove ci siamo rifugiati in quei giorni – camera mia, che è la più grande della casa, insieme con un’altra stanza, è stata una tortura: io e mia sorella siamo andate a dormire in un’altra stanza ancora, mentre tutto veniva messo sottosopra; per quel che ho potuto ho raccolto in bustoni e scatoloni tutto il possibile, ma davanti alla quantità industriale di libri (miei, di mia sorella, di mia madre, di mio padre… e io sono l’unica lettrice in famiglia! Gli altri sono tutti testi scolastici!!!) presenti in camera mia, vedendo che dopo tre scatoloni pieni eravamo al punto di partenza, ho deciso che poco me ne fregava della polvere, potevano rimanere anche lì.
Ovviamente, adesso che abbiamo finito, dobbiamo riportare tutto a posto; peccato che dobbiamo di nuovo  spolverare per eliminare la polvere accumulata in questi giorni, che nel frattempo, i mobili abbiano cambiato posizione, alcuni siano cambiati, altri chissà dove sono finiti, e che io mi trovi con un sacco di roba che non so dove mettere, perché ha perso il suo posto originario. E tra questa roba, inoltre, oggetti e oggettini che più guardo, più mi chiedo perché li abbia, cosa ci facciano in camera mia, da dove diavolo siano arrivati, perché diavolo non mi ricordi di loro, e perché diavolo siano così tanti.
L’unico lato positivo di tutto ‘sto macello è che mio padre ha costruito due scaffali per mettere libri, che mi hanno permesso di liberare un sacco di scaffali per destinarli ad altri usi; in più, ho ritrovato un sacco di cose vecchissime, mie, di mia sorella e dei miei genitori che pensavamo perdute per sempre, o proprio buttate: ho trovato testi teatrali delle medie, quaderni delle elementari, appunti del liceo, vecchi racconti mai finiti, giocattoli di quando eravamo piccole… e libri, libri e libri di mio nonno, del mio bisnonno, datati anche inizi del 1800 e che sono, ovviamente, chiusi e sigillati e che nessuno toccherà senza il mio permesso: edizioni vecchissime di Promessi Sposi, lliade, Odissea e altri classici; appunti di scuola di chimica inorganica, vecchi manuali di greco e latino, dizionari con termini ormai desueti e un nuovissimo e aggiornatissimo atlante storico del 1890.
E siamo solo alla fine del primo tempo: fra qualche mese, toccherà alla seconda parte della casa.
Voglio morire!

Ah, gusto perché non ho idea di quando riuscirò a trovare la forza e la voglia di aggiornare, auguro fin da ora una buona, felice e serena Pasqua a chiunque passi di qui!

4 Risposte a “Questa casa non è una discarica. Ma quasi.”

  1. Anche io adorerei la mia casa… se non fosse la mia. XD
    Siamo a buon punto: a parte un armadio in mezzo alla stanza, che deve cambiare completamente posto e rimane lì solo perché non abbiamo ancora liberato il futuro posto in cui dovrebbe stare, tutto il resto è ok. Beh, diciamo… ci sono ancora tre bustoni che ho visto stamattina, ma che aspetteranno ancora, visto che, dopo le feste di Pasqua, sono spuntate altre cose da fare molto più urgenti.

  2. Ma.. ma… hai una casa stupenda! *_*
    Poveretti, che impresa! Però io adoro la sensazione del dopo grandi pulizie, quando tutto è pulito e a posto e ti sembra di poter cominciare tutto da capo. O no? A che punto siete? Bacio.

  3. Ciao Naco: noto che come al solito sei davvero impegnata! E sì con le case non si finisce mai: completare la propria dimora è solo il primo passo, ma man mano che ci vivi ti sembra che manchi sempre qualcosa! Buon lavoro e buone vacanze di Pasqua.

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