Blocco del lettore

È una condizione che mi capita almeno una volta l’anno – in genere dopo aver fatto man bassa di libri – e dura un mesetto o due, ma stavolta sta durando molto di più.

Tutto è iniziato ad aprile: fino ad allora, leggevo regolarmente (l’ultima full immersion che ho fatto è stata la saga di Adrien English di Josh Lanyon che ho adorato e che ha inserito l’autrice tra le mie scrittrici preferite); poi, un bel giorno, all’improvviso, non riuscii più a trovare un libro che mi soddisfacesse; ho iniziato almeno una decina di libri in questi mesi, che ho mollato anche dopo una cinquantina di pagine, per i più diversi motivi.

All’inizio, ho pensato fosse colpa dell’ispirazione, che era tornata a farsi viva. In genere, mi sono resa conto che quando ho voglia di scrivere non riesco a leggere. È come se il mio cervello, troppo occupato a pensare ai personaggi che parlano nella mia testa, consideri una perdita di tempo dedicarsi alla lettura. Mi è successo anche l’anno scorso, quando tra luglio e agosto ho scritto un romanzo e, visto che Ryo ha prosciugato le mie energie durante la stesura de Il mistero del Majesty, ho pensato che il problema fosse legato a quello e non ci ho badato più di tanto. “Quando finirò di scrivere, passerà”, mi dicevo.
E invece no. Anche dopo aver messo la parola FINE anche alla terza fanfiction – sì, alle due di cui ho parlato nello scorso post si è aggiunta una terza, anche se più breve delle precedenti – ed essere tornata a dormire in modo normale e a sognare cose normali, la mia voglia di leggere non è affatto tornata.

Oddio, non è che non abbia proprio più letto: mi sono fatta una scorpacciata di fanfiction su City Hunter e ho comunque letto vari romanzi, tra cui La verità sul caso Harry Quebert, ma non così tanti e con la stessa passione con cui leggo di solito. Ho faticato non poco ad arrivare alla fine di alcuni titoli, e non perché non fossero belli, ma perché la mia mente volava via e dovevo tornare più volte indietro a leggere un determinato passo.

Passerà, continuo a ripetermi. E lo so che non è che non faccia altro: tra le trascrizioni per Torchio Verde, la visione di anime e telefilm, il corso d’inglese e altre cose che mi sono accadute in real life, avevo e ho altro per la testa.
Però… però a me manca. Come quando hai il blocco dello scrittore e vorresti scrivere, ma non ci riesci o non ne hai proprio la forza.

A tutto questo, si aggiunge il blocco del recensore che mi ha colto già qualche mese prima di quello del lettore (e, infatti, se passate da La taverna dei sognatori, vedrete che non lo aggiorno da un po’). Forse le due condizioni sono legate tra loro, o forse mi sto facendo troppi film inutili che non fanno che alimentare la mia frustrazione.
Passerà, mi dico e mi dicono. E lo so. Ma il problema è che deve passare in fretta, perché l’anno prossimo ho intenzione di tentare l’esame per il C1 di inglese e mi serve leggere in inglese per migliorare il mio vocabolario. E se non ho voglia di farlo nella mia lingua, figuriamoci se mi va di farlo in un’altra. Per adesso, posso ovviare con gli articoli dei vari giornali britannici o i sottotitoli di anime, film e telefilm, ma so che non è la stessa cosa.
Quindi alla voglia di leggere, si aggiunge il disperato bisogno di farlo. E più questa situazione mi preoccupa, più non si sblocca. È un circolo vizioso che va in un qualche modo spezzato, ma non riesco a capire come.

Lo so che non dovrei pensarci e lasciare le cose come stanno. Lo so che dovrei dedicarmi ad altro. Lo so che è più facile riprendere a leggere con libri che possono riaccendere la mia passione. So tutte queste cose, perché sono le stesse che dico io agli altri e che applico anche su me stessa, di solito.
Ma stavolta non funziona e non so più che fare.

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