Benvenuti al Sud

Ieri sera sono riuscita ad andare al cinema, con alcuni amici, a vedermi Benvenuti al Sud, con Claudio Bisio.
Ovviamente, da brava meridionale e terrona non potevo esimermi dal vedere un film simile, e soprattutto non dopo aver sentito e letto le genialate di certi presunti politici.
No, state tranquilli: non ho intenzione di mettermi a fare politica, non preoccupatevi! XD Non l’ho mai fatto e, sicuramente, non inizierò certo ora.
Dicevo, da brava meridionale, non potevo esimermi dall’andare a vederlo. E devo dire che mi è piaciuto moltissimo, tanto che io e mia sorella vorremmo vederci anche l’opera francese originale, cui questo film si ispira (per la verità, mi hanno detto quelli che l’hanno visto che è praticamente uguale, ma non mi interessa); insomma, non è l’originalità in persona, am le gang sono simpatiche e divertentissime. XD
Ciò di cui in realtà vorrei parlare è una considerazione che poi è venuta fuori alla fine della visione.
"Ma davvero pensano queste cose del sud?" ha chiesto Daniela a Francesco, nato e vissuto a Milano per 24 anni e sceso qui a fare un master perché ha sempre odiato stare lì – sì, sì, avete letto bene: si è laureato a MILANO ed è venuto a lavorare QUI ("Anche tu piangi quando vieni qui?" gli abbiamo chiesto per prenderlo in giro, risposta alla battuta di un personaggio che spiega "Uno straniero piange due volte, quando viene al Sud: quando viene e quando parte".
Francesco ha annuito e ha anche raccontato episodi di ignoranza e idiozia pura (non c’è altro modo di definire certe idee, se non frutto di pregiudizi di gente che non è mai scesa qui e parla tanto per parlare, dunque idiota).
Ragazzi che passate di qui e abitate al nord e non siete mai stati qui: state tranquilli: non ci sono solo mafiosi, qui; esistono i grattacieli, i condomini e gli ascensori (sì, c’è gente che dubita pure di questo!); non giriamo con un giubbotto antiproiettile; non viviamo in paesini di tre case – "persino le nostre frazioni sono più grandi alcuni paesetti lombardi", ci ha spiegato sempre Fra; non abbiamo colera (è stato debellato un secolo fa, i libri di storia e di medicina non li leggete?) e… in sostanza siamo persone normali. Magari abbiamo un accento diverso, che molti possono trovare ridicolo, ma anche il vostro per noi potrebbe esserlo; certo, è vero che la criminalità c’è, ma vorrei ricordare che di omicidi, stupri e altro si sente parlare anche su. E per chi pensa che qui non si parla italiano, vorrei far notare che, quando ho sentito intervistare gente di alcune parti di su non ho capito veramente un tubo; tra l’altro, non so se si sa, ma il Times ha definito l’università di Bari una delle migliori (ovviamente non per organizzazione, eh! XD Questa sarebbe pura utopia! XD) e la Puglia è una di quelle regioni con gli studenti più bravi in matematica d’Italia.
Quindi, miei cari lettori e passanti che non siete mai venuti qui, vi do un consiglio: fate prima un salto e poi criticate. E vi assicuro che di critiche se ne possono fare tantissime – e io sono la prima a farle – ma non certo sull’esistenza di città, case, cultura e civiltà (no le 4 c non erano volute XD).
Ah, e ovviamente vedetevi il film: fa morire dal ridere e insegna davvero molto (checché Bisio dica che non era sua intenzione)!

Jamm ja! [cit.]

5 Risposte a “Benvenuti al Sud”

  1. Ciao, leggo il tuo blog da un po' e adesso devo proprio commentare ^_^

    Ho visto prima il film francese, molto divertente, mentre lo guardavamo io e i miei amici riflettevamo sul fatto che poteva essere fatto con un milanese che viene a napoli; detto fatto 😉

    A me è cmq piaciuta la versione italiana, perchè alcune battute non si possono tradurre, rendono meglio nella lingua madre.
    E poi mi piace sapere che tutto il mondo e paese, che ovunque ci sono persone stupide e paurose, che vivono di pregiudizi, poveri loro!!

    Speriamo che tutti vengano al sud e cambino idea.

    Aerie

  2. Alla fine, nel film, tutti (o quasi) i luoghi comuni si rivelano essere sbagliati, alla fine.
    Nei film niente; quando però noti che nella realtà ci sono davvero e che la gente ci crede, rimani molto O___O

  3. Io ho visto l'originale francese!!! Mi è piaciuto veramente tantissimo, l'ho trovato molto carino e ben fatto. Sinceramente, non trovo l'utilità di ricreare IDENTICO – posso assicurare che quello di Bisio è uguale spiccicato – un film cambiando soltanto la nazionalità. Non ha senso. Cioé, ovviamente è carino, ma anche le battute sono le stesse del film francese! Dato che ho visto l'originale, il secondo non mi ha saputo di niente XD

    @BlueSmoke sloggata: personalmente non ho niente contro questo film, se non il fatto che sia un po' "ricopiato". Comunque, se sei davvero contro i luoghi comuni, perché generalizzi dicendo che, ad esempio, il settetrionale se ne fotte di parlare bene e alla tv parla come gli pare? A me questo sembra proprio un luogo comune. In ogni caso, non trovo proprio niente di male nei luoghi comuni, se utilizzati come in questi film. Alla fine, nel film, tutti (o quasi) i luoghi comuni si rivelano essere sbagliati, alla fine. Quindi cosa c'è di male?

    P.s. scusate entrambe per il commento lunghetto ò.ò

  4. La penso esattamente come te, su tutto (anche sul fatto che nel 2010 debbano fare un film del genere per ironizzare sui luoghi comuni); la cosa bella è che tu non vuoi vederlo per lo stesso motivo per cui, io, invece, l'ho visto. XD

  5. No, mi dispiace, ma io quel film non lo vedo per principio. Perché nel 2010 non si può continuare a "ironizzare" su quei luoghi comuni, perché un film così li rafforza e basta. C'è un grado di inciviltà al Nord (e anche al Centro, volendo: farei vedere che cosa sono certi paesini della Toscana) che viene sempre sottovalutato. Poi che cosa è il sud? Un pugliese è uguale a un siciliano o a un napoletano? Il sud non è solo Scampia o un quartiere degradato di Palermo. Sarebbe come giudicarre il Nord da un singolo quartiere popolare di Milano. Il Salento, per esempio, per il modo di vivere e il carattere della gente è diverso dalla Campania come può esserlo il Veneto dalla Sardegna. Una volta uno di Milano, in vacanza a Lecce (una città con un livello culturale che a Varese si sognano) scrisse una cartolina, davanti ai miei occhi: saluti dall'Africa del nord. E il cretino era un bruto che non sapeva nemmeno parlare in italiano.
    Quando al modo di parlare, per un toscano – che distingue molto bene chi pronuncia bene l'italiano – si avvicina molto di più alla pronuncia corretta un pugliese o uno di Salerno rispetto a un lombardo, che sbaglia, ripeto SBAGLIA, in modo vergognoso tutte le vocali e le consonsanti dell'italiano standard. Solo che mentre il "terrone" che ha studiato si sforza mediamente di parlar bene, il settentrionale se ne fotte, e alla tv parla come gli viene, anzi impone la sua pronuncia come quella standard. Basta vedere i tg di Mediaset, per esempio, che sono una tortura per le orecchie, anche se nessuno protesta perché c'è la dittuatura culturale di Milano e di Roma.
    BlueSmoke sloggata

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