2018: l’anno dei ricordi

E rieccomi con il solito giochetto di fine anno! Vi era mancato, vero? Annuite, grazie. U_U Come spiegai l’anno scorso, causa “Anno talmente povero di eventi da non meritare neanche di essere raccontato” preferii evitare di compilarlo per non deprimermi più di quanto già non fossi. Quest’anno, invece, le cose sono andate in modo molto diverso.
Se dovessi utilizzare un solo aggettivo per descrivere questo 2018, questo sarebbe INASPETTATO: se dodici mesi fa mi avessero detto che avrei svolto certe attività, che avrei (ri)incontrato certe persone e scritto ad altre, non ci avrei mai creduto.
È stato un anno incredibile, questo. Non bello, ma nemmeno brutto, com’è giusto che sia, perché la vita è così, fatta di momenti felici e altri tristi, di sconfitte e di vittorie, reali o apparenti, ma pieno di tanti avvenimenti.
È stato l’anno dei ricordi, soprattutto. Dei ritorni al passato e della nostalgia. Un anno che mi ha riportato indietro nel tempo in tanti, tantissimi modi diversi e inaspettati. E continua a farlo.
È stato un anno che mi ha insegnato che posso fare molto di più di quel che ho sempre pensato, che dietro qualcosa di apparentemente banale si possono nascondere le sorprese più grandi, positive o negative che siano.
È stato un anno pieno di tante piccole cose che forse a molti non diranno nulla, ma che per me sono state davvero speciali.
Ed è questo che voglio augurare a tutti (anche a me stessa) per il 2019: non un anno perfetto – perché la perfezione non esiste – ma un anno di novità, di piccole e grandi cose che ci rendano persone migliori e ci diano la forza e il coraggio di non mollare mai e di superare i nostri limiti.
E con questo augurio…
let’s start!

Cos’hai fatto nel 2018 che non avevi mai fatto? Ho avuto il coraggio di scrivere a due dei miei doppiatori preferiti in assoluto (che mi hanno anche risposto!); ho parlato con una giapponese (in inglese); ho creato i miei primi caviardage; ho partecipato a un corso sulla sceneggiatura seriale; sono stata protagonista di un incendio e ho vissuto un “vero” terremoto (nel senso, non l’ho mai avvertito con così tanta intensità); ho scritto due long su City Hunter; sono stata all’Abbazia di Westminster, sul London Eye, alla National Gallery e sulla Torre di Londra e ho preso un muffin allo Starbucks; mi sono persa a Londra; ho inviato un romanzo a un concorso (che non ha vinto); ho seguito delle sessioni di counseling; ho comprato il mio primo ebook scritto da una carissima amica; ho twittato #SaveLucifer e #PickUpLucifer per un mese per salvare la serie dalla cancellazione; ho visto dal vivo Daniel Pennac; sono salita su una golf cart (ma non guidavo io, tranquilli XD); sono stata sorteggiata e ho vinto un premio (so che la cosa potrebbe far ridere, ma è proprio così XD); sono rimasta chiusa a chiave in una stanza (in casa mia, sì); sono rimasta sola a casa per una settimana (e la cucina non è esplosa. U_U).

Hai mantenuto i buoni propositi fatti l’anno scorso, e ne hai nuovi per il 2019? L’anno scorso non feci propositi, perché ero troppo giù per farli e il solo pensiero che non si sarebbero realizzati sapevo che mi avrebbe depresso ancora di più.

C’è stata qualche nascita tra le persone a te vicine? Sì! *_* giusto un paio di giorni fa!

C’è stata qualche “dipartita” tra le persone a te vicine? Vicinissime no, ma conoscenti sì.

Quali nazioni hai visitato? La Gran Bretagna!

Cosa vorresti avere nel 2019 che ti è mancato nel 2018? Un lavoro stabile.

Quale data del 2018 rimarrà nella tua memoria? Il 26 luglio, quando ho scoperto che una persona che cercavo da tanti anni era più vicina di quel che pensassi. E il 16 settembre.

Qual è stato il tuo più grande risultato di quest’anno? Essere riuscita a creare pensieri natalizi con le mie mani. Sono una frana con il bricolage e il lavoro manuale in generale. xD E poi, riuscire a comunicare in inglese con persone che non siano insegnanti o compagni di corso. Perché questo vuol dire che sono davvero migliorata e riesco a camminare con le mie gambe, dal punto di vista linguistico.

Qual è stato il tuo più grande fallimento? Non aver trovato un lavoro stabile.

Hai avuto malattie o incidenti? Nah, raffreddori vari.

Qual è stato il tuo miglior acquisto? Il mio nuovo portafoglio.

Quale avvenimento ha meritato d’essere celebrato? Direi che un rimborso di 400 euro da parte dell’Agenzia dell’Entrate merita. XD E infatti festeggiai comprandomi una borsa e il portafoglio di cui sopra.

Quale avvenimento ti ha depresso? I soliti millemila CV inviati che non hanno mai avuto una risposta.

Che fine ha fatto il tuo denaro? Uscite con gli amici e corso d’inglese.

Cosa ti ha davvero emozionato? Gli auguri di compleanno da parte di Guido Cavalleri, il primo (e per me unico) doppiatore italiano di Ryo Saeba.

Quale canzone o album ti ricorderà il 2018? La OST di City Hunter. Non perché l’abbia sentita quest’anno per la prima volta, ma perché l’ho ri-scoperta e apprezzato di più alcune canzoni che anni fa non avevo mai preso in considerazione. E quella di Mamma mia 2.

Rispetto all’anno scorso, sei: più o meno felice? più o meno grassa? più o meno ricca? Più positiva che felice, nonostante non ci sia nulla di bello nella situazione politica italiana e mondiale; più ricca, perché ho trovato un mini-lavoretto che, con le ripetizioni, mi aiuta ad avere qualche soldo in più in tasca; nella media, riguardo al peso (voglio dire, mi vanno le stesse cose dell’anno scorso, quindi non sono ingrassata… vero? XD)

Cosa avresti voluto fare di più? Leggere. Sono preda del blocco del lettore e del recensore da parecchi mesi. >_>

Cosa avresti voluto fare di meno? Paranoie. XD

Come hai trascorso il Natale? Sono stata a pranzo nel ristorante sotto casa mia. E ho imprecato in tutte le lingue del mondo quando ho visto il conto. Ma questa è un’altra storia che forse un giorno vi racconterò.

Con chi passi più tempo al telefono? Simona.

Ti sei innamorata nel 2018? Ma ri-innamorarmi di Ryo Saeba vale?

Quante avventure di una notte nell’ultimo anno? Avventure simili non le hanno neanche i miei personaggi, figuriamoci io! XDDD

Qual è stato il tuo programma tv preferito? Forse L’amica geniale.

Qual è stato il più bel libro che hai letto? La saga di Adrien English di Josh Lanyon. *_*

Qual è stata la tua migliore scoperta musicale? Questa canzone, sempre di City Hunter. Nella mia OST non c’era. >_>

Cosa hai voluto ed ottenuto? Sono riuscita a scrivere una scena d’amore tra Ryo e Kaori. Anche se lui ci ha messo tre storie e 70mila parole per convincersi. U_U Ma alla fine l’ho spuntata io! * risata malefica *

Cosa hai voluto e non ottenuto? Un viaggio in Giappone. Ma prima o poi ce la farò. è_é

Quali sono stati i film migliori dell’anno? The Darkest Hour.

Cosa hai fatto il giorno del tuo compleanno, e quanti anni hai? 34. Niente di particolare: feci lezione alla ragazzina che seguo e a cena mangiammo i panzerotti.

Come descriveresti il tuo concetto personale di moda per il 2018? Ma seriamente si usano cappotti bianchi che sembrano vestaglie? Ma quindi domani posso uscire con il mio accappatoio ed essere considerata alla moda? °_°

Cosa ti ha mantenuto in salute? Vivinci e ActiveGRIP sono le mie droghe personali. XD

Quale personalità ti ha affascinato? Jasmine Laurenti. Potrete capire il perché andando qui.

Quale tema politico ti ha appassionato maggiormente? Più che appassionare, la politica attualmente mi fa torcere lo stomaco.

Cosa/chi ti è mancato? un cervello funzionante in troppe persone.

Qual è stata la persona migliore che hai conosciuto? Eugenia! <3 La mia insegnante di caviardage, la mia counselor, la mia amica e collega del corso d’inglese. <3

Raccontaci una lezione di vita importante avuta dal 2018: “Sono le piccole cose a renderci felici”.

Una strofa di canzone che riassuma l’anno trascorso: fatemi i complimenti: stavolta, non solo ho trovato la strofa, ma persino UNA CANZONE INTERA! Traduzione qui.

Buoni propositi per l’anno nuovo. Vorrei arrivare al 31 dicembre 2019 con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che, fino all’anno precedente, non avrei mai pensato di poter fare, neanche nei miei sogni più folli. Che sia imparare a cucinare, un viaggio da sola o qualsiasi altra cosa.

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