Notte prima degli esami

Ogni volta che si avvicinano gli esami di Stato, mi torna in mente come vissi io, la mia notte prima degli esami.
No, non ho vissuto strane avventure, come i protagonisti del film; non mi sono inginocchiata sotto la finestra della ragazza del mio migliore amico, non ho avuto due di picche da nessun ragazzo; non ho studiato come un'ossessa, non pensato né a Dante né ad Ariosto (anche perché, almeno l'ultimo, non è programma dell'ultimo anno…).
La notte prima dei miei esami sono stata a casa. Le mie giornate, in quel periodo, erano tutte schifosamente uguali: mi alzavo alle sette, studiavo fino alle undici-dodici, a seconda di quanto caldo facesse, mi riposavo, pranzavo, e poi di nuovo studio fino alle quattro e mezza-cinque, orario in cui il mio cervello mi faceva ciao ciao e mi diceva di ritornare il giorno dopo.
Le mie sere pre-esame le passavo al computer, quindi. Non mi andava di vedere le facce dei compagni che, come me, pensavano solo a una cosa, e faceva così caldo che preferivo starmene a casa mia, ché è una casa antica, al fresco.
Fu una delle estati più calde che io ricordi, quella. Il giorno della prima prova, ricordo distintamente che ero seduta nel punto peggiore della classe, quello fra la finestra e la porta, dove c'era sempre corrente. Quella mattina, nonostante sia la porta che le finestre fossero spalancate, non tirava un alito di vento.
Dicevo, passavo le mie serate a casa, davanti al pc. Allora non c'era MSN e se volevi chattare, dovevi usare mIRC o C6. Io però non ho mai voluto impelagarmi in queste cose e trascorrevo le mie ore o a ricopiare al pc Viaggio nella terza dimensione: avventura nella Sengoku Jidai, che avevo finito qualche mese fa su carta, oppure a leggere fanfiction. Avevo da poco scoperto IM-FA e mi stavo letteralmente drogando di fanfiction su Capitain Tsubasa. Non è mai stato uno dei miei fandom preferiti, quello, eppure stavo leggendo una fic che allora considerai bellissima proprio di Miyae – peccato che allora non sapevo chi fosse né che ruolo avesse quell'archivio nella storia del mondo delle fanfiction (cose che scoprii molto tempo dopo).
La mia notte prima degli esami – orali – non fu quindi così speciale, anzi, per i più potrebbe quindi risultare molto noiosa.
Eppure, quella notte, per me, ha un significato speciale.
Quella sera, mentre mia sorella era fuori con Daniela e incrociava i miei compagni di classe per strada, io capitavo per la prima volta su un sito chiamato fanfiction.it; per la prima volta, mi iscrivevo e gironzolavo tra le fanfiction lì postate e i topic del forum; per la prima volta, mi trovavo in un posto che, pensai allora «È carino, ma EFP è migliore per postare».
Allora, però, non potevo sapere quanto quel 30 giugno 2003 sarebbe diventato così importante. E neanche il giorno dopo, quando, dopo il mio esame orale, mi ritrovai sola, perché nessun cosiddetto amico aveva trovato il tempo di venir a vedere il mio, di esame, con la ragazza dietro di me nell'elenco che aspettava ansiosa il proprio turno. E neppure quando, una volta a casa, mi misi davanti al pc per continuare la stesura della storia – che, incredibilmente, terminai proprio quel giorno -, ché al mare non potevo andare, nonostante facesse un caldo boia e desiderassi proprio una bella nuotata.
Avrei dovuto capirlo quando, mesi dopo, incontrai per la prima volta Annamirka, dopo un mese di pm e follie su Saiyuki, oppure quando provai la chat del sito e strinsi amicizia con Riccardo e poi con Claudia e Skirya e tanta altra gente che per me ha significato tanto, anche se adesso non la sento più; oppure quando davanti alla fontana di fronte all'ateneo, incontrai Grazia e, mesi dopo, Corimma, a Spizzico; o ancora, quando incontrai Stefania, che mi era stata presentata da Simona, ragazza che avevo conosciuto proprio su quel sito.
Probabilmente l'ho capito solo dopo molti anni, mentre, vedendo Luca salutare il suo professore e raggiungere gli amici, mi chiedevo «E io? Come ho passato la mia notte prima degli esami?». E, sì, non l'ho passata in modo originale come i protagonisti del film, né a divertirmi con i miei amici; eppure, per quanto triste possa sembrare ad un occhio esterno, io sono convinta che fu uno di quei rari momenti in cui qualcosa comincia, anche se te ne accorgi solo molto tempo dopo.
E allora capisci che, quel momento, quella notte prima degli esami, è la più bella e speciale che possa esistere.

In bocca al lupo a tutti voi, maturandi che passate di qui. Spero che anche voi abbiate passato una serata speciale.


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